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L’abbandono de Ilmostrodellaband è attuale, anche d’estate

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In questa sera caldissima milanese, recupero controvoglia tutti quei dischi che hanno invaso la mia casella di posta in questi ultimi mesi. E in un marasma di dischi così simili, dove i simil Calcutta fanno spazio ai simil Gazzelle che fanno poi spazio ai simil Frah Quintale, ecco che spunta l’esordio de Ilmostrodellaband. Un mondo che sprofonda, come i corpi nei letti che in questo periodo si squagliano di notte, come l’asfalto più esposto, e come tutti noi che inevitabilmente non possiamo che affondare su questa grande nave che abitiamo, e che non riusciamo a risolvere. Il sentimento dell’abbandono credo che sia quello più comune che possiamo ritrovare in quest’ultimo periodo. Noi che siamo quella generazione che naufraga, di cui la politica si dimentica, noi che ci abbandoniamo alla polemica, ai sentimenti spiccioli e alle citazioni colte sui social, l’abbandono è tutto ciò che ci è rimasto, e il fatto di aver trovato un disco, esistenziale, disturbante e bellissimo, che si affidi a questo sentimento, è stato un segno bellissimo. Un disco anti estivo che più che mai descrive quest’afa mortale che ci sta mangiando, inevitabilmente, tutti.

In questo disco, è finalmente svelato il mondo del progetto solista di Tiziano Piu che si compone di cinque tracce di un alternative rock disturbante, con il vanto della produzione di Kazemijazi. Il disco spazia dall’elettronica anni’80, all’indie rock ’90 guardando però ai giorni nostri. I brani sono molto autobiografici, legati a sentimenti, emozioni, sensazioni, vicissitudini dell’autore.

5 tracce, tra cui anche l’iconica 9 agosto che ascolterò a ripetizione tra qualche giorno, colmi di influenze che derivano dagli anni Ottanta, che potrebbero piacere anche a quel rockettaro di vostro padre che vi ossessionava con dischi assurdi, che invece ora vi piacciono pure. Un disco che si tuffa in ciò che hanno lasciato i primi Verdena, in ciò che a tratti avrebbero voluto fare gli Afterhours, in ciò che in questa sovrabbondanza musicale non avevo ancora ascoltato. Non perdetevi questo piccolo gioiellino underground che vi salverà l’estate.

 

G.

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