Lo seguivamo da mesi, da quando cioè ha pubblicato il suo primo EP da solista Contemporaneamente, anticipato dall’omonimo singolo, ad aprile. Leonardo Angelucci però non è affatto un esordiente assoluto visti i suoi trascorsi con le band Black Butterfly e Lateral Blast.
Contemporaneamente è un EP di cinque brani che iniziano tutti con la C: Calamite, Contemporaneamente, Capigliatura, Capovolto, Cretaceo superiore. E tramite un’apparenza giocosa e scanzonata di suoni per lo più power pop e folk che regalano al disco freschezza e vivacità, veicola messaggi e denunce tutt’altro che superficiali, rivelando anche una profonda vena cantautoriale.
Cinque pezzi diversi tra loro nel sound e nelle tematiche che meritano tutti in egual misura, ma la title track Contemporaneamente è una di quelle canzoni che con un minimo di fama in più, avrebbe tutte le potenzialità per diventare un vero e proprio inno generazionale, godibile nella musica quanto “fulminante” nel testo in cui è così bello e facile riconoscersi: chi facendo i conti con le proprie ansie, difronte alla domanda “cosa pensi?”, non ha mai deciso di farla breve rispondendo semplicemente “niente”?
Abbiamo incontrato Leonardo Angelucci a Roma dopo il suo live a Il Cantine, dove sul palco sono saliti anche il giovane rapper Metrica e la voce de Il Muro del Canto, Daniele Coccia, anche lui prossimo alla pubblicazione del primo album solista alla cui realizzazione Leonardo ha contribuito.
E prima di tutto visto che viene da un weekend di live e si prepara al prossimo, visto che non possiamo chiedere “a cosa pensi?” a Leonardo chiediamo “com’è andata?”.
Che impressioni stai avendo dalle tue serate?
“Tutto alla grande, la dimensione live è indispensabile per me, già in fase di produzione mi comporto con i miei pezzi come se dovessi immaginarli nella set list di un concerto. Quindi quando arrivano i live veri e propri dopo la fase di produzione non mi risparmio di certo, dal piccolo pub di provincia ai grandi palchi. Nel mio show non si scende dal palco profumati… Molto carino il Cantine”.
Con i Lateral Blast, in continuità con l’esperienza precedente Black Butterfly, avevate iniziato scrivendo in inglese, poi nel secondo disco siete passati all’italiano. Ora questo tuo primo EP dalle atmosfere diverse rispetto alle precedenti esperienze.
Ci descrivi questo percorso dal tuo punto di vista?
“È un po’ come un album fotografico, con le foto dei nonni in bianco e nero, le polaroid dei genitori da giovani, le foto a colori delle kodak della tua prima comunione e poi le pagine vuote che lasciano spazio a giga di cartelle sui nostri hard disk. Le canzoni attraversano varie fasi della mia crescita personale e artistica, vari ascolti, influenze e varie esigenze espressive. I Black Butterfly erano lo sfogo dei miei 18 anni carichi di Guns e Iron Maiden, i Lateral Blast sono stati già una presa di posizione, una scelta consapevole verso un determinato tipo di sperimentazione. L’italiano poi è venuto da se, quasi un’esigenza di voler arrivare maggiormente con le mie composizioni. Il mio progetto solista invece è una cosa che prima o poi dovevo fare, per rendere giustizia ai tanti brani più cantautorali tenuti per molto tempo nel cassetto perché magari non idonei ad un progetto progressive rock”.
Le esperienze passate comunque non sono chiuse ed anzi, si attendono novità.
“Non amo chiudere drasticamente i miei progetti musicali, soprattutto se ci ho messo l’anima dentro. Con i Lateral comunque sto per far uscire una cover di Battiato ri arrangiata e ci stiamo apprestando ad entrare in sala prove per comporre il nuovo disco, già ci sono parecchie idee, serve solo il tempo”.
Avete appena terminato i lavori per il video di Capigliatura, ovviamente dal barbiere…
È un brano che fa sorridere e risulta simpatico, ma affronta sostanzialmente il tema del pregiudizio, giusto?
“Proprio ad inizio settimana abbiamo concluso le riprese. Sono troppo felice, sta venendo un video molto divertente, come la canzone d’altronde, ma con un pizzico di sana satira ed ironia verso tutti quei pregiudizi che ormai risultano veramente ridicoli, appartenendo ormai al secolo passato e concedetemi per fortuna a mentalità bigotte, ormai in gran parte superate. Uscirà ad ottobre, non so ancora quando, vorrei da subito ringraziare Marco Mari e Giuseppe Bravo, oltre a tutto il cast e la troupe per l’incredibile lavoro svolto”.
In ultimo, stai affiancando Daniele Coccia nel suo lavoro solista, anche per lui il primo.
Come è nata questa collaborazione e che significato dai a questa esperienza?
“La nostra amicizia e collaborazione musicale è nata da un buon vino e una chitarra in un dopo concerto del Muro del Canto a Montelibretti, durante Castello di C’Arte, il festival che organizzo da sei anni nel mio paese. Seguivo il Muro da tempo, poi Daniele mi ha proposto questo progetto che ho ovviamente accolto con entusiasmo. E sono stato felicissimo quando sono entrati nel progetto anche Matteo Troiani e Tommaso Guerrieri, rispettivamente basso e batteria dei Lateral Blast e del mio progetto solista. Ora lo show è quasi pronto, ci si vede il 21 Ottobre al Monk a Roma e poi partirà un piccolo tour promozionale dove faremo anche alcuni concerti doppi Leo/Daniele. Ciao ragazzi, grazie!”.
Si Leo, ci vediamo al Monk senza dubbio per l’inaugurazione del tour di Daniele Coccia, anche perché dopo l’assaggio di “doppietta” offerto a Il Cantine dove abbiamo particolarmente apprezzato, oltre alla IPA alla spina, un gran bel gioco di contrapposizione tra la voce profonda e scura di Daniele e quella fresca e vivace di Leonardo, se tanto mi da tanto lo show ha tutte le carte in regola per essere bellissimo. E grazie a te.
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