Ecco una breve analisi dei cinque dischi che compongono “Attentato alla musica italiana”, l’ultimo lavoro del collettivo bolognese Lo Stato Sociale.
Di Leonardo Grillo
Per la loro seconda comparsa sul palco dell’Ariston, Lo Stato Sociale ha portato “Combat pop”, singolo pop rock estremamente leggero e scanzonato che chiude il ciclo di canzoni che i vari membri del gruppo hanno rilasciato settimana dopo settimana.
Dal 28/1, con la pubblicazione del primo EP “Bebo” che, come dice il nome, è interamente prodotto da Alberto “Bebo” Guidetti. Questo si è ripetuto per altre 4 settimane fino a pubblicare in totale 5 EP che poi sono finiti nel maxi album composto da 2 CD o 3 LP.
Bebo (28/1)
Il primo ad uscire è proprio il disco di Bebo interamente prodotto da Alberto Guidetti. In questi 5 pezzi si passa da un elogio al tempo che passa, visto come una “forza”, ad una riflessione su questo 2020 nel tipico modo scherzoso ma mai vuoto che ha sempre caratterizzato le canzoni de Lo Stato Sociale. Il disco si chiude con una vera e propria poesia in collaborazione col compositore Remo Anzovino sul rapporto fra libertà e sicurezza.
Checco (5/2)
Subito dopo una settimana dal primo è uscito il secondo dei 5 dischi. Questa volta la mente a capo del progetto è Francesco “Checco” Draicchio. Le 5 tracce sono concepite come “un viaggio circolare in Interrail che parte da una costa e finisce ai confini dell’Universo”, le tematiche delle canzoni rappresentano un elogio alla fragilità. Questo si evince già dal brano che apre l’album “Barca”, una canzone che “parla della paura un attimo prima di fare il salto”. “Non sei le cose che hai, non sei la vita che vivi, non sei le cose che lasci. Apri gli occhi: noi siamo luce“.
Carota (12/2)
A guidare la terza pubblicazione è Enrico Roberto. Il disco si apre con “Il giorno dopo”, con l’aiuto di Willie Peyote, Carota riesce a rappresentare se stesso senza censure, comprendendo sia il malessere che la bellezza dell’amore. I toni si fanno decisamente più leggeri con le altre canzoni: in “Colorado” si sente la voglia di scappare lontano e ricominciare a vivere. Dopo la fuga si ritrova una sensazione di armonia “Al sole dell’ultima spiaggia”. L’album si conclude con una nuova versione di “DJ di Merda“, canzone già pubblicata insieme a Myss Keta ormai quasi 2 anni fa.
Lodo (19/2)
Penultimo disco è quello di Lodo Guenzi. Questo disco entra a gamba tesa, senza paura di sfociare nel politicamente scorretto. Come dice Lodo questo non è un lavoro che verte su un concept ben definito ma “ha più a che fare con lo spirito punkettone con le borchie del me 15enne”. In queste 5 canzoni troviamo il più alto numero di collaborazioni: Margherita Vicario, Danti, CmqMartina, Galeffi, Simon Says!, Samuel Heron, Nicolò Carnesi e l’attore Ninni Bruschetta accompagnano Lodo in queste 5 canzoni totalmente scollegate ma, usando le stesse parole usate per annunciare questo progetto:” Potevamo fare la cosa più strana nel momento più strano… e l’abbiamo fatta”.
Albi (26/2)
Con questo album si conclude il folle progetto dei ragazzi del Lo Stato Sociale. In questo ultimo disco troviamo la sintesi perfetta di cosa sono e di cosa fanno i ragazzi de Lo Stato Sociale, a partire dalla canzone portata al Festival di Sanremo “Combat Pop” una canzone pop rock tutta da ballare. A seguire troviamo “Sesso, droga e lavorare” insieme ai Selton e Simon Says!, “Fucking primavera” con la partecipazione di Cimini e Simon Says!, canzoni decisamente giocose senza mai scadere nel banale. Il tutto si conclude con “Equazione – una canzone per AIL”, canzone commovente che arriva dritta al cuore. Il pezzo, fatto di condizionali, è dedicato ad un amico scomparso e racconta come lasciare andare senza farlo del tutto. Tutto le royalties ricavate da questa canzone saranno devolute all’AIL (Associazione Italiana contro Leucemie, linfoma e mieloma).
A completare il disco troviamo altri 5 singoli che ancora non avevano trovato posto nella produzione fisica del gruppo: “Il paese dell’amore” (colonna sonora della serie tv Romolo+Giuly: la guerra mondiale italiana“; “Sentimento estero” (colonna sonora del film “Attenti al gorilla” di Luca Miniero); “La felicità non è una truffa”; “Autocertificanzone” (singolo pubblicato nel bel mezzo della prima quarantena) e “Sono un ribelle mamma” (cover del gruppo rock demenziale bolognese Skiantos).
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