Il tema del viaggio come fosse una metafora
Intervista a cura di Giorgia Groccia
E’ uscito il 24 maggio Costa Rica, il nuovo singolo dei Lov-fi (Sbaglio Dischi).
Costa Rica non è un luogo o una destinazione, ma è l’idea di fuga da un amore, da tutto questo odio.
“Metricamente ci stava bene, quindi scappare lì ci sembrava la cosa migliore”, ammettono ironicamente i LOV-FI. Forse la verità risiede proprio nella non-scelta, piuttosto nella casualità degli eventi, delle direzioni da intraprendere, dal tempo che si lascia alle spalle le polverose decisioni per poter finalmente agire di pancia, d’istinto, di cuore. Una destinazione vale l’altra, non è reale, e anche se lo fosse non sarebbe importante attribuirgli un nome piuttosto che un altro; va bene tutto purché si possa andar lontano dalle cattive vibrazioni, da tutte quelle spine del fianco che pungono dolorosamente.
Il progetto Lov-fi nasce a gennaio 2018, con Luigi e Lorenzo che inizialmente si occupavano di scrittura e arrangiamenti. A novembre hanno sentito l’esigenza di suonare in gruppo e quindi si sono evoluti con l’arrivo di Sara, Giacomo e Gianluca che hanno dato un prezioso contributo nell’arrangiamento dei brani, vecchi e nuovi. La loro musica vuole essere un continuum della musica italiana di tanti anni fa, conservando quella raffinatezza, quella scrittura semplice ma d’impatto e introducendo suoni nuovi provenienti dalla musica contemporanea.
Noi di TGP abbiamo chiacchierato un po’ con la band.
A cosa i Lov-fi hanno realmente detto “addio” con questo ultimo singolo intitolato COSTA RICA?
La domanda mi spiazza. Non lo so nemmeno io. Dovrei dire addio a tante cose ma probabilmente non ne trovo il coraggio. Sono molto abitudinario. Onestamente vorrei partire davvero per non tornare. Abbandonare tutto e tutti. Per ora diciamo addio a quello che siamo stati e ci prepariamo a un evoluzione.
Il tema del viaggio in questo caso non è prettamente legato ad una destinazione precisa, piuttosto ad un concetto. Potreste raccontarcelo?
Costa Rica, non è un luogo, una destinazione ma è l’idea di fuga, dall’amore, dall’odio, da una società che ci frena. Metricamente ci stava bene quindi scappare li mi sembrava la cosa migliore.
In che circostanza è stata scritta questa canzone, e soprattutto in che modo avete deciso la direzione da intraprendere a livello di sound?
La canzone è nata un anno fa praticamente. Ha subito un lungo viaggio prima diventare quello che è. Infatti a livello di sound ci abbiamo lavorato tanto ma è stato tutto molto naturale, la canzone aveva una sua anima e noi abbiamo dovuto solo tradurla in musica.
Nei prossimi singoli seguirete questa direzione stilistica o cercherete di far evolvere il tutto in diverse direzioni?
Nei prossimi singoli e nel prossimo, speriamo futuro, disco seguiremo una direzione musicale simile, sperimentando ma mantenendo una certa coerenza di stile. Ma la sperimentazione non la metteremo mai da parte.
Cosa pensate della scena attuale? Sentite di farne parte? Se si, in che modo?
Se dobbiamo essere onesti ci piace poca roba della scena musicale italiana moderna. Non c’è voglia di distinguersi di provare qualche cosa di nuovo. È troppo facile seguire una scia e sperare nel successo. Noi stiamo cercando in tutti i modi di trovare una nostra dimensione. Non siamo meglio di nessuno, ma almeno proviamo a non cadere nella monotonia. Poi però ci sono tante stelle vecchie e nuove del panorama che ammiriamo e apprezziamo tanto! Non so se facciamo parte di questo panorama, ditecelo voi.
Qual è il singolo che più vi rappresenta a livello di identità di gruppo?
Singolo che più ci rappresenta… io direi nessuno di quelli usciti per ora. Uscirà, ve lo diremo poi.
Tre album che vi hanno cambiato la vita e perché.
Tre album a testa? Io dico i miei: Help, Depression Cherry, La Malavita. Ma ce ne sono almeno altri dieci. Mi hanno aiutato in certi momenti. Mi hanno fatto crescere.
Se doveste partire domani e scegliere di conseguenza una destinazione reale, quale scegliereste e perché?
Io me ne andrei in Giappone per vivere una vita completamente diversa. E per imparare ad apprezzare il sushi.
Progetti futuri e tour.
Per ora lavoriamo al disco. Il tour lo vogliamo fare, mo ci organizziamo 🙂
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