Mai come in questo caso il titolo riesce a racchiudere a pieno il senso del disco, “Out of Body Experience” è la chiave per comprendere a pieno l’intero progetto di MACE.
Di Leonardo Grillo
1 produttore, 29 cantanti per 17 canzoni per, forse, l’album dell’anno già a gennaio. Possiamo dire così senza aver paura di essere contraddetti perché in queste canzoni targate MACE possiamo trovare di tutto: dal rap da classifica alle note più cantautorali passando per tutto ciò che c’è nel mezzo.
Note di merito sono le varie collaborazioni, a partire da “La canzone nostra” con Salmo e Blanco, canzone che aveva anticipato il disco e che in poco più di un mese è riuscita a raggiungere il disco d’oro. Fra i vari featuring il più particolare però è quello che mette insieme il cantautorato di Colapesce con il rap emotivo di Chiello.
A chiusura di questo magnifico album troviamo l’unico pezzo senza collaborazioni. Questo però non lo rende meno importante perché proprio qua troviamo un interessante riflessione su come il cervello può allucinare la nostra percezione della realtà.
Riprendendo le parole del neuroscienziato Anil Seth: “If hallucination is a kind of uncontrolled perception, then perception right here and right now is also a kind of hallucination, but a controlled hallucination. It’s just that when we agree about our hallucinations, we call that reality”.
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