Seconda giornata del festival autofinanziato ed autorganizzato da ormai tre anni all’ex OPG di Napoli: il superospite della serata è Maldestro, il quale si esibisce per l’ultima data del suo tour estivo “I Muri di Berlino”. Ad aprire il concerto è la “Uanema Orchestra”, band dixie & swing composta Fabiana Martone (voce), Massimiliano Sacchi (clarinetto), Mario Tammaro (trombone), Rino Saggio (sassofono), Ciro Riccardi (trumpet), Bruno Belardi (contrabbasso), Dario De Luca (chitarra) e Salvatore Rainone (batteria).
Ecco finalmente Maldestro salire sul palco, rigorosamente con tanto di cappello e occhiali da sole che ormai lo contraddistinguono, e iniziare a cantare davanti a oltre duemila persone: si parte subito con Tutto quello che ci resta, singolo uscito proprio due giorni fa, per poi giungere a Sopra il tetto del comune, brano con il quale vinse “Musicultura” nel 2014, ed Io sono nato qui, incluso nell’album d’esordio “Non trovo le parole” . Il cantautore napoletano, a questo punto, accantona un momento la musica per ringraziare i ragazzi dell’ Ex OPG.
Si riprende con Se bastasse e Dannato amore: in merito a quest’ultimo pezzo, Maldestro si confida con il suo pubblico, rivelando “l’ho scritto una notte mentre ero ubriaco”. Arriva il momento di Canzone per Federica, brano sanremese con il quale si è fatto conoscere al grande pubblico ed infatti intonato all’unisono da tutti i fans presenti.Si resta ancora sull’ultimo disco “I Muri di Berlino” con Arrivederci Allora, poi la musica lascia spazio ancora ad alcune considerazioni: Maldestro, al secolo Antonio Prestieri, affronta il delicato tema immigrati ed in particolare si sofferma sui bambini, introducendo in questo modo Sporco clandestino.
Si prosegue con Abbi cura di te, altro fortunato singolo del suo ultimo lavoro e che costituisce una sorta di incitamento che il cantante rivolge alla platea. Poi è il turno di Facciamoci un selfie, pezzo simpatico e divertente. La pioggia e il vento, purtroppo, interrompono brevemente il concerto, allora Maldestro decide di cimentarsi in una versione acustica (voce e chitarra) di Giovanni. Subito dopo, fortunatamente, il meteo offre un po’ di tregua e quindi i musicisti, tra cui il maestro Maurizio Filardo (chitarra), risalgono sul palco per suonare il brano di chiusura Fermati tutta la vita.
Di seguito la scaletta del concerto:
Tutto quello che ci resta
Sopra il tetto del comune
Io sono nato qui
Se bastasse
Dannato amore
Canzone per Federica
Arrivederci allora
Sporco clandestino
Abbi cura di te
Facciamoci un selfie
Giovanni (acustico)
Fermati tutta la vita
Grazie Napoli, perché ieri eravate più di duemila, perché cantavate insieme a me, stretti, in un unico abbraccio. Fermatevi tutta la vita. Ps: ci vediamo questa sera a Potenza. #maldestro
Pubblicato da Maldestro su Sabato 9 settembre 2017
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