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Manlio Maresca ci racconta il suo nuovo album “L’importanza inderogabile del mio rendez-vous”

É uscito venerdì 10 marzo 2023 per Record Y “L’importanza inderogabile del mio rendez-vous“, il nuovo album che porta la firma di Manlio Maresca. Il disco, già anticipato dai singoli “Le mie cose” e “Hope is a trap“, è un nuovo e definitivo capitolo per il refrattario ed eclettico chitarrista classe 1977, oggi di stanza a Berlino. Maresca ha fatto dell’estetica del rumore e la poetica dell’errore due componenti fondamentali della sua musica, dando vita a varie esperienze sonore internazionali tra cui quella dei Neo e degli Andymusic.

Fuori dagli schemi, e un po’ fuori di testa. Lo abbiamo intervistato!

 

Quando ti è capitato l’ultima volta di confondere le chitarre con le pistole? Puoi inventare una risposte anche che non suoni credibile.
L’ultima volta  ad un matrimonio, è stato terribile, mi hanno chiesto di suonare, avevo bevuto un po’, pensavo di aver preso la chitarra ma….
E a proposito di questo pezzo, ci racconti la genesi delle voci che sentiamo?
Sono le voci che vagano ossessivamente nella mia testa, in questo pezzo ho deciso di dargli un senso mettendole su di una griglia ritmica non tanto lucida di modo da fare ordine nel mio quadro sinaptico, ora mi sento meglio
Qual è il rapporto che hai con il compositore Nino Rota?
Il primo approccio con l’esimio Rota è stato nei film del Maestro Fellini, in particolare in questo caso mi riferisco a “Il Casanova”. ma in realtà c’è anche un’ altra storia dietro. Ve la racconto. Erano quei  apocalittici del coprifuoco, se venivi beccato fuori casa già alle 22 rischiavi di correre grossi guai, La popolazione era terrorizzata , ma naturalmeente io, da buon fuorilegge trasgredivo spesso queste limitazioni , sapendo di incorrere in pene pecuniarie che costituivano, allora, la vera forma di tortura. Era una buia e fredda sera di fine febbraio , quando nella nebbia vedo spuntare una ronda.  Mi si affianca, uno dei 2 scende , mi chiede cosa facessi li a quell’ora , ed altre domande assai strane, poi mi guardò terrorizzandomi  e disse lentamente:
LUI – Giovanotto, documenti
IO- Li ho lasciati a casa , sto andando a comprare le medicine per mia figlia (mai avuto una figlia)
LUI- Il suo nome prego?
Esitai un istante. Ma che cos’è che a volte mi fa fare certe cose? Risposi di getto.
IO- FEDERICO FELLINI
Sono momenti di sana adrenalina per chi li sa gustare, e mentre attendevo la tipica frase “ci segua in centrale “iniziai a sentire aleggiare nella mia capa  le note del pezzo che ho scritto successivamente
LUI- Signor Fellini per questa volta vada, ma non voglio vederla mai più in giro a quest’ora
Così, grazie alla clemenza ed alla scarsa cultura in fatto di cinema dei nostri funzionari di giustizia, non solo me la sono cavata facendomi poi grasse risate con i miei amici sull’accaduto, ma ci ho anche scritto un pezzo.
Perchè la musica sperimentale e strumentale sembra non avere una propria scena o una propria collocazione? Se ci pensi non ci sono playlist di Spotify dedicate. Forse non un interesse delle nuove generazioni?
Siamo consapevoli che questa è una prerogativa solo degli  italiani. In Germania, Danimarca, Regno Unito, c’è mercato ed anche un pubblico affezzionato e curioso per quanto riguarda le avanguardie. Questo è un fatto culturale, l’italiano preferisce ingabbiarsi nelle tradizioni , mentre fuori c’è un orecchio piu abituato a sonorità di questo genere. Poi sì,  stiamo parlando di un pubblico esiguo rispetto alla moltitudine di persone che muovono le Starrrr. Anche per quanto riguarda Spotify, se cerchi trovi tutto. Inoltre non penso che tutti i ragazzi sui 20 anni ascoltino solo trap, fortunatamente c’è anche in questo caso l’eccezione, ma l’underground è nata per stare sotto terra, se facesse ascolti da record non avrebbe più valore , anche perchè sarebbe la comprova che il mondo starebbe cambiando e questo non farebbe piacere a nessuno.
A tal proposito, qualche musicista classe 2000 da tenere d’occhio?
Ce ne è una marea di musica bella prodotta da individui nati nel 2000. una delle cose piu belle che ho ascoltato negli ultimi 5 anni è un disco di questo bassista chiamato Kim Cass, nel suo disco di debutto, lo consiglio vivamente.

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