Marco Costanzo è un ventiquattrenne di Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli, che in compagnia del suo braccio destro Mario Cianniello e del chitarrista Romolo Borrelli realizza cover e mash-up musicali particolarmente suggestivi, da Calcutta ad Adele, passando per Cesare Cremonini, Beatles, Lucio Battisti, Bob Marley ed Ermal Meta, senza ovviamente dimenticare Pino Daniele: ascoltale sulla sua pagina Facebook e sul suo canale YouTube.
Pagina Facebook https://www.facebook.com/MarcoCostanzoOfficial/
Canale Youtube https://www.youtube.com/watch?v=vW3YuqdRh38
Inoltre Marco ha partecipato recentemente all’ultima edizione del talent X Factor, ottenendo ottimi riscontri di pubblico e guadagnandosi i “Sì” di Mara Maionchi, Manuel Agnelli e Fedez.
Il giovane cantante ha raccontato a noi di TuttigiùParterre la sua infinita passione per la musica e ci ha svelato che è in arrivo il suo primo EP.
Ciao Marco, qual è il tuo rapporto con la musica? Come ti sei avvicinato a questa?
Per me la musica rappresenta qualcosa di indescrivibile, infatti dire che sia bella è riduttivo: per me costituisce l’anatomia perché ognuno di noi la possiede dalla nascita. Mi sono avvicinato sin da piccolo grazie alla mia famiglia, che per mia fortuna ha sempre ascoltato musica, e soprattutto grazie a mio padre: infatti iniziai a cantare con una band composta da lui ed alcuni suoi amici. Mio zio, anch’egli amante della musica, notò in me un certo talento e provò ad aprirmi gli occhi e a farmi notare questa dote, però io proprio non riuscivo a rendermene conto. Così i miei genitori mi convinsero a prendere lezioni di canto, sia classico che moderno, dalla maestra Annamaria Romano. Quindi io ed alcuni amici, tra cui anche Mario Cianniello, fondammo una band chiamata “Mind Gap”, ma purtroppo la nostra avventura non ebbe vita lunga e ci sciogliemmo dopo poco. A questo punto incominciai a trascurare un po’ la musica per praticare il mestiere di cuoco, però percepii immediatamente una forte mancanza. Intanto arrivò un’importante proposta di lavoro con trasferimento in Spagna, ma ciò significava abbandonare famiglia, fidanzata e soprattutto la musica in maniera definitiva. Dunque, consultandomi anche con amici e parenti, presi la decisione di rifiutare questa proposta, proprio per continuare a coltivare questa mia grandissima passione.
Raccontaci quella che è stata la tua esperienza ad X Factor. Cosa ha rappresentato per te?
Appena decisi di non trasferirmi in Spagna e di restare qui, X Factor annunciò il casting proprio a Napoli, fu quasi un segno del destino. Devo ammettere che in principio ero un po’ sfiduciato e non avevo intenzione di iscrivermi, infatti fu la mia fidanzata a farlo di nascosto, a mia insaputa. Così lei mi accompagnò alla Mostra d’Oltremare, dove superai tutti e quattro i provini e dissero che mi avrebbero telefonato per confermare l’eventuale ingresso alle audizioni davanti ai quattro giudici. Questa chiamata tardava ad arrivare, ma mia nonna, molto devota, mi rassicurò dicendomi che di lì a poco sarebbe arrivata ed in effetti arrivò: inizialmente mi fecero scegliere dieci pezzi, di cui cinque in italiano e cinque in inglese, ed in seguito loro ne selezionarono uno tra questi, ovvero “Cinque giorni” di Michele Zarrillo, un brano che percepisco molto. Dunque mi esibii davanti ai quattro giudici ed ottenni i consensi di Mara Maionchi, Manuel Agnelli e Fedez, ma purtroppo non bastò per accedere alla fase successiva. Ad ogni modo è stata un’esperienza di fondamentale importanza per me, perchè mi ha fornito la giusta autostima per continuare ad inseguire il mio sogno.
Qual è il tuo rapporto con Mario? In che modo è nata la vostra collaborazione?
Io e Mario già suonavamo insieme in una band, ma la vera e propria collaborazione con lui iniziò proprio nello stesso periodo del casting di X Factor, ovvero 4 mesi fa: lo telefonai, quasi in maniera cinica, e gli proposi di collaborare artisticamente. Mario accettò immediatamente e decidemmo di eseguire un mash-up dedicato ai brani più celebri di Calcutta. Quando ci trovammo di fronte alla scelta del nome per la nostra pagina Facebook, arrivò la chiamata di conferma per le audizioni X Factor e, quindi, la scelta ricadde sul mio nome e cognome, anche per una questione di marketing. L’esperimento della cover di Calcutta riuscì bene e così proseguimmo su questa strada, creando altre cover. Inoltre, siamo entrambi impegnati nell’associazionismo: siamo i soci fondatori dell’associazione culturale “Renato Caccioppoli” attivissima nella difficile realtà di Ponticelli in cui viviamo; nel nostro piccolo cerchiamo di istituire corsi di musica e di sport per i ragazzi più bisognosi. Proprio lo scorso 11 novembre ci siamo esibiti per una buona causa, ad una manifestazione dedicata alle vittime innocenti della Camorra, tenutasi proprio nel nostro quartiere.
Secondo quali criteri scegliete di eseguire una determinata cover/mash-up? Quale ruolo gioco ognuno di voi nel duo?
Dunque, vorrei prima di tutto andare a definire un po’ quali sono i ruoli di ognuno di noi nel duo: io sono la prima voce, suono la tastiera e scrivo i testi, mentre Mario è la seconda voce e suona la chitarra ed il piano, compone le musiche ed, inoltre, è molto bravo a livello di produzione, quindi si occupa anche della registrazione e del mixaggio…si può dire che ci completiamo a vicenda! Poi per quanto riguarda la scelta della cover o del mash-up c’è da dire che io e lui siamo completamente diversi dal punto di vista dei gusti musicali: Mario è incline alla musica alternative rock britannica, mentre io spazio dal cantautorato italiano a Steve Wonder, i Queen e comunque in generale alle ballate d’amore. Quindi nella scelta dei pezzi cerchiamo di far combaciare i nostri gusti, così come è avvenuto nell’ultimo fortunato mash-up, passato anche su Radio Marte: abbiamo riarrangiato il brano “Million years ago” di Adele, che è una delle sue cantanti preferite, in chiave tradizionale partenopea, inserendoci le rime della celebre poesia “’A livella” di Totò.
Anticipateci i vostri progetti futuri, concerti, album…Bolle qualcosa in pentola?
Sì, stiamo registrando un pezzo inedito che anticiperà la pubblicazione di un EP di 5 brani indie pop. Al momento non c’è una data ufficiale di uscita perchè 2 canzoni sono ancora in fase di elaborazione per quanto riguarda l’arrangiamento: vogliamo limare ogni dettaglio nei minimi particolari, sperimentiamo tanto alla ricerca costante dell’effetto migliore… Il nostro obiettivo è quello di costruire un buon prodotto! Inoltre, suoneremo live in diversi locali, infatti stiamo preparando il repertorio e la scaletta che conterrà certamente le nostre cover più riuscite, ma vi inseriremo anche gli inediti. Infine cerchiamo di migliorare sempre più la nostra pagina Facebook perché oggigiorno i social valgono tanto e curando bene la pagina riesci ad arrivare a più gente di quanto si possa pensare.
Concludo questa splendida chiacchierata con te domandandoti qual è la vostra più grande aspirazione.
Per quanto ci riguarda, l’ebbrezza di suonare dal vivo rimane la cosa più appagante, è l’apoteosi: il nostro sogno più grande è quello di trasmettere le nostre emozioni al pubblico, di far viaggiare chi ci ascolta… A noi non piace suonare per diventare famosi, come ci dicono in tanti, ma vorremmo che le persone, ascoltandoci, provassero qualcosa. Concludo con un pensiero personale: la vera gratificazione per una persona non è quella di aprire il portafoglio e vedere quanti soldi ci sono, ma creare qualcosa di tuo, di personale che arriva alla gente.
Lorenzo Scuotto
Million Years Ago – 'A Livella
"Adele – Million Years Ago con A Livella di Totò"Qualche giorno fa siamo stati a Roma e abbiamo passato qualche ora in centro filmando alcuni video, così abbiamo deciso di unire i ricordi di quella giornata con alcune clip che abbiamo girato per la nostra ultima cover. Dato che fin'ora abbiamo lavorato specialmente su pezzi "tristi", stavolta abbiamo voluto cambiare scegliendo una canzone che siamo sicuri NON vi farà tornare la gioia di vivere per un pò: "Million Years Ago" di Adele. Sulla stessa musica poi, che a tratti ricorda una melodia classica napoletana, abbiamo cantato le ultime strofe della famosa poesia di Totò: "A Livella".Le grandi opere artistiche, nonostante le diversità, sono immuni al tempo.
Pubblicato da Marco Costanzo su Domenica 22 ottobre 2017
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