di Giorgia Groccia.
foto di Daria Falconi.
Mecna, al secolo Corrado Grilli, pugliese, è un rapper e cantautore con un’esperienza decennale alle spalle ed un talento innato, raro e prezioso. Il Blue Karaoke Tour approda tra le mura del Monk (Roma) con molto clamore e seguito: difatti Mecna vanta ben quattro album alle spalle, tutte fortunatissime produzioni che hanno garantito all’artista da sempre una risonanza di gran rilievo tra i più giovani e non solo.
L’inverno è arrivato e con la nostra stagione preferita è tornata anche la malinconia graffiata e le rime taglienti di Mecna, il quale, per l’occasione, allestisce sul palco un vero e proprio banchetto simil KARAOKE con jset e, lateralmente, un’illuminazione psichedelica che alterna luci rosse e luci blu per creare l’atmosfera giusta con le giuste intenzioni.
Si susseguono SENZA DI ME e PRATICA, per poi passare a 31/08, “la faccio ora così non me la chiedete più!” ironizza l’artista che, si sa, vive la sua persona/personaggio come fosse un duro e cupo individuo, il quale però cela una bellezza di fondo percepibile ad occhio nudo. Il live è un continuo e costante andirivieni tra presente e passato, tra Disco inverno e Laska, che rappresentano l’artista che fu, e Lungomare paranoia e Blue Karaoke che simboleggiano un cambiamento repentino attraverso delle sonorità che simpatizzano per un rap fresco, moderno, abbandonando così l’impronta old school che da sempre aveva caratterizzato le tracce di Mecna. Bisogna anche specificare che, pur essendo un rappar di facciata, di base l’artista non ha una collocazione precisa: ama giocare con le parole e con la musica, giostrandola e plasmandola in maniera differente ogni qual volta desidera farlo.
Prosegue con NON SONO COME TE, PIANO B, INFINITO e FARESTI CON ME, uno dei brani più spinti, contenuto in LASKA. Subito dopo si concatenano NON DOVREI ESSERE QUI, TU ED IO, BUGIE e 71100. Tra le stagioni che prendono vita nei testi e nelle intenzioni di Mecna, vi è una peculiarità che diviene un buco in pancia, grida forte nel petto qualcosa di indecifrabile, lo stato d’ebrezza, le luci della notte, le scarpe da ginnastica slacciate, i lividi violacei e una vagonata infinita di ricordi, quelli che ti stringono in un abbraccio prima di malmenarti fortemente in pieno volto. Senza le sillabe, con le unghie mangiate, questa musica non ha colori, è inconscia, intrinseca, non può e forse non dove essere descritta davvero: bisogna ascoltarla, cantarla, fine.
Prosegue con NONOSTANTE SIA, SONO FATTO COSI’ e PACE: più il live giunge verso l’epilogo più il pubblico si scalda inevitabilmente, coinvolgendosi ed immergendosi totalmente, ognuno compone un tassello del puzzle che Mecna ha costruito grazie al suo immenso talento, con le sue canzoni, con il suo cattivo umore, la misantropia, forse parte del personaggio, certamente affascinante e contagiosa. Quella malinconia e quel malumore, quel velo di tristezza sugli occhi è una delle carte vincenti, uno dei motivi per cui quelle canzoni significano tanto e per tante persone, tanti fan affezionati, calorosi, i quali uno per volta rispecchiano se stessi nella sua musica, delle sue attitudini. Il BLUE KARAOKE si compie con la canzone SUPERMAN che vede Mecna feat ragazza del pubblico incredula, la quale, dopo essere salita sul palco e aver afferrato il microfono, interpreta il pezzo accanto al suo beniamino.
Prosegue con OTTOBRE ROSSO, TAXI che scatena la frase tormentone che dilaga, “voglio fottere te e Drake”, NON SERVE, 31/08, COME SE. Concluso il live i fan richiamano il rapper sul palco a gran voce, e Mecna, fattosi desiderare per alcuni minuti, termina in bellezza la serata con VIENI VIA, SUPER, IL TEMPO NON CI BASTERA’ e ovviamente l’ultimo anello per poter chiudere il cerchio: 31/09.
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