Dal suo album d’esordio Storia di un occidentale, il cantautore nonché professore di filosofia romano Moderno tira fuori un ultimo singolo, questo S.E.R.E.N.A., che serve un po’ a tirare le somme e chiudere un cerchio aperto a inizio anno, e un po’ (e soprattutto) a fare da legame con quanto verrà in futuro, specialmente a livello di sonorità. Il brano è infatti il più “differente” dal resto della tracklist del disco, con il suo sound meno vicino al cantautorato indie e più alle atmosfere post-rock e alternative. Per capire meglio cosa ci attende abbiamo parlato direttamente con Moderno.
Ciao Moderno! È passato quasi un anno dall’uscita del tuo album, Storia di un occidentale. Cos’è successo nel frattempo e come siamo arrivati ora a Serena?
Ciao ragazzi! L’album ha avuto riscontri positivi intanto a livello di stampa, grazie alla collaborazione con Conza Press. Ho poi suonato un po’ in giro per lo stivale quest’estate, approfittando di un allentamento delle misure anti-covid. È poi arrivato il momento di far uscire quello che sarà l’ultimo singolo promozionale del disco, a cui tengo particolarmente…
Serena è un brano diverso rispetto agli altri presenti sull’album. Ci dici qualcosa di più sulla tua nuova direzione “contaminata di elettronica e di richiami al post-rock internazionale”?
Hai detto bene. Serena è l’ultimo singolo che lancerò del disco, proprio per lasciar intuire una virata su altri territori, più freddi, spaziosi e spaziali, in cui l’ambiente si espande e si cerca di dire qualcosa che vada oltre le mie vicende personali. Non che io abbia mai voluto incentrare i pezzi solo sulle mie singole esperienze, ho sempre avuto un occhio anche per tutta l’umanità che mi gira intorno. Nei nuovi pezzi, che sto arrangiando in questi mesi, ci sarà un sound che mescola strumming e “tecnologia”, un sound che non si sente oggi in giro…
Il video parla di ritirarsi in eremitaggio per sfuggire alle chiacchiere e alle difficoltà della società. Cosa volevi raccontare con questo concept?
Il video racconta di questa fuga dalla società, dovuta sia a fattori personali che a una certa insofferenza nei confronti di determinati schemi imposti dal “sistema di valori” occidentale. D’altronde questa Storia di un occidentale narra proprio di un ragazzo che crescendo deve fare i conti con il grande dubbio esistenziale: resto autentico o mi mischio con questa m***a? Nel video, il protagonista vede una soluzione (disperata) nella fuga. Anche questa scelta presenta dei pro e dei contro.
Hai avuto delle occasioni di portare dal vivo i brani del tuo album in questi mesi?
Ho avuto la possibilità di suonare in vari capoluoghi italiani, accompagnato soltanto dalla mia chitarra. Ci sono state ottime risposte dal pubblico, che si è commosso e divertito allo stesso tempo. Sorge spontanea la domanda: “Se avessi modo di arrivare a più gente, cosa succederebbe?” Lo chiedo anche a qualche booking che leggerà quest’intervista! A tal proposito, a fine anno sto preparando un evento speciale per il quale mi sto già leccando i baffetti.
Sogno nel cassetto per questa stagione invernale che sta cominciando?
Dopo l’evento di cui ho accennato, mi chiuderò a produrre i brani del nuovo disco. Inoltre credo che mi concentrerò per un periodo sulla poesia. D’altronde il mio scopo ultimo, citando Hölderlin, è quello di “abitare poeticamente” su questa Terra.
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