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Mono è il nuovo disco dei vintage Violence: leggi la recensione

“Mono” è il nuovo album della band lecchese Vintage Violence. Un potente mix di punk e cantautorato scevro da qualsiasi perbenismo.  Non potevano scegliere modo migliore per festeggiare i loro 20 anni di carriera.

RECENSIONE
Quello che si nota a un primo ascolto di Mono, il nuovo disco dei Vintage Violence, è un’incredibile simpatia. Il gruppo gioca con l'(auto)ironia e lo fa in modo rock. Ti saltano poi subito alle orecchie le innumerevoli citazioni ad opere varie e più in generale alla pop culture che sono presenti quasi in ogni pezzo. Tra una schitarrata e l’altra, infatti, troviamo quell’iconico “dammi tre parole” (in Piccolo tramonto interiore) o il “te lo ricordi? eravamo infinito” (in Prato Fiorito, il cui titolo è a sua volta un rimando), per non parlare dell’intro che si intitola Have a Nietzsche Day. In Astronauta, poi, troviamo addirittura un pezzo de L’Infinito di Leopardi e un “…e ti vengo a cercare” che pure ci ricorda qualcosa.
Oltre a queste incredibili citazioni (e alle tante altre che sono tutte da scoprire), Mono dei Vintage Violence funziona perché le 10 tracce ti rimangono subito in testa ma in modo naturale, senza forzature e misteriosi lavori di marketing del dietro le quinte. Non mancano poi effetti speciali, aggiunte sonore e anche un featuring (Nicola Manzan nel brano Zoloft). La band, formatasi a Lecco nel 2021, ci accompagna dunque attraverso un viaggio musicale all’insegna del rock. Un rock duro, ma qualcuno deve pur farlo.
A cura di Gaia G.
BIO

Vintage Violence sono una rock band italiana nata a Lecco nel 2001. Con il primo album in italiano Psicodramma la band vince le selezioni di Arezzo Wave e partecipa al festival nell’estate 2005. Il singolo Cristina viene pubblicato da Rocksound in 35.000 copie allegate alla rivista. Nel 2006 la band raggiunge le finali nazionali di Rock Targato Italia e Sanremo Rock. Va in tour con il collettivo milanese Cadaveri a Passeggio.

Nel 2007 pubblica l’EP Cinema (Goodfellas) e il DVD del videoclip Le cose cambiano, finalista del concorso nazionale Nickelclip per video indipendenti. Nel 2011 i Vintage Violence pubblicano per Popolar Records Piccoli intrattenimenti musicali: undici pezzi inediti, per un disco stampato anche in vinile e accompagnato da 11 videoclip autoprodotti a costo zero. Inizia un tour lungo tutto il territorio nazionale, che porterà la band a condividere il palco con gruppi quali Il Teatro Degli Orrori, Ministri, Vallanzaska e One Dimensional Man.

Nel 2012 la band vince il primo premio assegnato dall’ANPI al brano Il processo di Benito Mussolini. Essa vince come migliore canzone sul tema della lotta di liberazione partigiana e il rilancio dei valori della resistenza. Nel 2014 esce Senza paura delle rovine, con la partecipazione di Enrico Gabrielli (Afterhours) e Karim Qqru (Zen Circus), disco acclamato dalla critica che ne parla come di “un disco da sangue al naso” (Rockit), e ancora “il primo ascolto stordisce, il secondo affascina” (Rockerilla), “non ha cedimenti” (Blowup) e “una delle migliori interpretazioni del rock moderno con cantato italiano” (Rock Garage).

Nel 2018 i Vintage Violence registrano il primo album in acustico, Senza barrè, che rivisita i pezzi di Piccoli intrattenimenti musicali e Senza paura delle rovine. Con l’uscita dei singoli Piccolo tramonto interiore e Zoloft, la band annuncia per il 22 novembre 2021 l’uscita del tanto atteso nuovo album Mono, sempre in collaborazione con Maninalto! Records.

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