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Mr. D ci racconta il suo nuovo singolo “Wonderful Stranger”

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Wonderful Strangerè il nuovo singolo – disponibile dal 25 marzo tramite Bloody Sound Factory e prodotto da Loop Collective – di MR. D, moniker dietro il quale si cela Daniele Fioretti, musicista marchigiano che, come musicista one man bandcon la sua chitarra e come tour manager per band estere per i tour europei, vive  in continuo movimento tra le città d’Europa.
Da qui nascono le sue canzoni: dai viaggi, dai confronti con le centinaia di persone incontrate, dal racconto del suo passato e delle sue radici.

Con questo primo singolo, che anticipa il disco KID’S DREAM in uscita il 29 aprile, MR. D ci apre le porte del suo mondo fatto di Rock e di Blues, di quel suono nato in America per raccontare le proprie storie vissute sulla strada di kerouacchiana memoria. Il suono di una chitarra con il riverbero della stanza e una voce che graffia il nastro, quasi a riportarci alla sensazione delle registrazioni su nastro analogico.

Ecco cosa ci ha raccontato!

1. Quando sei Mr. D e quando Daniele Fioretti? E chi ha la meglio quando litigate?

In realtà l’onestà è un po la base della mia espressione, per rispondere ti dico che tramite Mr.D e il suo linguaggio racconto Daniele Fioretti. Mr.D mi permette di superare quegli ostacoli espressivi derivanti imbarazzi dovuti alla mia forte autocritica, alle fragilità e alle controversie dell’essere umano. Non litighiamo mai,Mr.D però spesso mi fa riflettere, combatte per farmi sognare e staccare quei piedi che troppo spesso tengo saldi a terra. La voglia di sognare e la consapevolezza della rivoluzione che è rinchiusa nel sogno li ho ben chiari.

2. Quanto, il tuo rapporto con l’Europa e il viaggiare, ha influenzato la tua musica?

Credo che il viaggio di per se stesso sia una contaminazione, dipende sempre dall’attitudine con cui lo affronti. I miei viaggi di lavoro, tra quando sono in tour o come tour manager, sono spesso solitari e indubbiamente mi hanno influenzato molto anche a livello compositivo. Viaggio in van per lo più senza neanche ascoltare musica: rifletto, sorrido della sera prima, faccio i conti che non tornano quasi mai, mi godo i profumi che cambiano con gli scenari e spesso mi incazzo con googlemaps per le strade che mi dice di fare. Poi incontri persone con cui ti fermi a parlare ti confronti. Sono molto curioso e spesso lo è anche l’altro, vedo dimensioni mai viste prima, e le mie storie sono chiaramente influenzate anche da tutto questo.

3. Come hai vissuto a tal proposito questi due anni di fermo?

I due anni di fermo inizialmente male come tutti: lavori persi, io che facevo circa 100.000 km annui sempre con persone diverse posti diversi mi sono trovato chiuso in casa, era come non avere aria a sufficienza da respirare in quella sorta di cattività. Poi ho iniziato la composizione di questo disco e le giornate volavano, come tutti ho provato a fare la pizza, ma allo stesso tempo a suonare la chitarra acustica che conoscevo poco e provando a mettere mano nei tasti bianchi ed anche i neri delle tastiere e non stato male, sempre se non considero le finanze. Poi mi sono arrabattato per tirar fuori la “pagnotta” in qualche modo, ma sempre con il mio obbiettivo ben chiaro: La MUSICA, quella fatta di strada e palchi.

4. Quali sono i vantaggi della registrazione su nastro?

In realtà questo disco non è stato inciso nel nastro, abbiamo usato macchine analogiche che danno quel “sapore” di nastro ma poi tutto riversato in digitale. Il produttore artistico del disco nonché fonico e tecnico, ma sopratutto Amico Fraterno, Mattia Coletti lavora così con il suo studio mobile e per kid’s dream ci chiudemmo in campagna con tutti i miei strumenti e le sue macchine ma niente nastro. Tanto amore, tanta passione e tanta sincerità che passando nelle mie vecchie chitarre e nelle sue macchine analogiche hanno quel sapore di nastro.

5. Programmi per il resto del 2022?

Sicuramente lavorare con questo disco che uscirà a breve e portarlo in giro nel migliore dei modi. Sto investendo energie per far si che questo avvenga e mi sembra che sia il miglior modo di approcciarmi e rispettare questo album, poi ciò che arriverà dipende da molti fattori. Per il resto di ripartire anche con il lavoro da tourmanager, diciamo che il lavoro da rider del cibo che attualmente mi mantiene non era la mia massima aspirazione di vita.

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