Lo scorso 24 novembre è uscito su tutte le piattaforme digitali “Il mostro”, il primo singolo di NeVRuZ in collaborazione con la band modenese EGO59. Un pezzo energico e pregno di influenze hard rock che vuole essere prima di tutto una dimostrazione di quanto la musica, e l’arte in generale, possano essere ancora oggi la più grande forma di unione e libertà.
Abbiamo fatto una chiacchierata con l’artista per saperne di più sul suo progetto e su questa interessante collaborazione:
Per il tuo singolo “Il Mostro” hai collaborato con la band modenese Ego59. Hai detto che ti hanno colpito fin da subito sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista musicale. Quali sono gli aspetti per cui vi siete trovati più in sintonia?
Premesso che conoscevo già il chitarrista Francesco Landi che è anche il producer del mio nuovo album di inediti, un giorno eravamo in macchina e mi fa: “senti questa band!”. Rimasi subito colpito dal loro sound che spaziava dal Nu Metal all’ Hard Rock passando da un cantautorato autentico nonostante fossero ancora dei provini allo stato grezzo, mi colpì soprattutto la loro energia e voce di Riccardo Corradini (Ricky) il cantante degli EgoCinquenove. Poi passò un po’ di tempo da allora e ogni volta che io e Francesco ci incontravamo al Take Away Studios di Modena per lavorare al mio disco, era anche una nuova occasione per farmi ascoltare nei momenti di pausa gli EgoCinquenove. Poi quest’estate mi arriva la proposta “Avresti un brano da proporci”? E da lì in poi è partito tutto e ci siamo incontrati con tutta la band.
Quali sono gli elementi ricorrenti dei tuoi brani e in che modo si manifestano in “Il Mostro”?
Non credo nel mio caso si possa parlare di elementi ricorrenti, ogni brano è frutto di un momento vissuto ben messo a fuoco e approfondito, oppure come spesso accade è la somma intellettuale e musicale di più eventi sconvolgenti esterni, che mi portano a scrivere una canzone. Ecco di sicuro con gli anni ho smesso di lasciare al testo quell’unica responsabilità terapeutica connettendomi solo ed esclusivamente con me stesso. Con gli anni ho imparato invece quanto sia fondamentale si connettersi con sé stessi ma uscendo anche da noi stessi quando si scrive, credo sia fondamentale saper raccontare o donare una visione futura a ciò che ci circonda cercando il più possibile di migliorare la società o metterla in discussione lanciando dei veri e propri messaggi per l’umanità. Nel brano “IL MOSTRO” è come se avessi voluto fare il punto della situazione, dando un senso al mio passato terribile al mio presente difficile e al mio futuro incerto.
È il grido coraggioso di coloro che la società ha reso sempre più invisibili ma ciononostante sempre in prima linea a sovvertire a lottare contro il mostro. Chi è il Mostro? Nel brano il Mostro volutamente non ha un’identità ben precisa ma prende forma nella mente di chi ascolta. Tutto ciò che di marcio ci invade ogni giorno che complica la nostra esistenza che compromette il nostro presente e che mina così le speranze del nostro futuro, come le guerre, la violenza sulle Donne e sui minori, il bullismo, il danaro, le malattie e ahimè chi più ne ha, più ne metta.
C’è un messaggio che vorresti trasmettere con questo singolo?
Credo fortemente sia importante e necessario fare capire che in Italia esistono anche realtà indipendenti alternative e sane. Sempre più spesso gli Artisti accettano di collaborare fra loro solo se conviene, se c’è un tornaconto. Nel nostro caso è stato diverso; Sentivo doveroso fare sapere che in Italia esiste ancora chi lotta, resiste ed ha ancora il coraggio di sovvertire il mondo dal basso facendo Arte.
Prossimi progetti per il 2024?
Di sicuro quello di essere autore anche per altri Artisti, pertanto sono aperto anche a nuove collaborazioni. Attualmente sto vivendo un periodo molto intenso e creativo, lontano dai social e immerso totalmente nell’arte. Auspico dunque nel 2024 di fare uscire tutto il mio quarto album di inediti.
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