É uscito venerdì 1 luglio 2022 “CHACHACHA“, un nuovo capitolo per la cantautrice Nove che torna dopo la pubblicazione del suo EP di debutto “Saturno“. Forse l’inizio ufficiale dell’estate personalissima dell’alter ego di Roberta Guerra, che ci porta a L’Avana con un retrogusto dolce amaro e ci immerge in un pop dalle sfumature elettroniche (merito della produzione di PLASTICA e Emanuele Tosoni). “Un viaggio direzione L’Avana“, commenta quindi Nove descrivendo il brano, “fatto all’interno di una stanza che, anche ad occhi aperti, può diventare una grande pista da ballo dove perdersi e ritrovarsi.”
Siamo stati felicissimi di incontrarla, per farci raccontare qualcosa in più.
- Cos’è cambiato dalla pubblicazione di Saturno? Con l’estate hai detto addio alle atmosfere crepuscolari che avevamo ritrovato nel tuo disco d’esordio?
In realtà non è cambiato molto ma se Saturno l’avete accostato al crepuscolo Chachacha lo inserirei in un tramonto. Tutti i brani che scrivo hanno sempre un denominatore comune: la mia stanza. Nascono da lì e poi prendono forma altrove e quindi diversi colori/suoni.
- Il periodo del Covid ti ha consentito comunque di esibirti dal vivo? E adesso cosa sta succedendo dal punto di vista musicale? È tornata la normalità?
Il periodo Covid ha sicuramente stravolto tutto e tutti ma penso sia arrivato il momento di dover guardare avanti. Ho sempre preferito vedere il bicchiere mezzo pieno rispetto a quello mezzo vuoto quindi nonostante non sia stato semplice ho cercato di non fermarmi mai. In questi anni ho scritto; è uscito prima Saturno, ora CHACHACHA e poi… chissà! Da fine 2021 ho anche ripreso a fare dei live e a portare quindi Saturno in una dimensione viva!
- Qual è l’atmosfera migliore per ascoltare CHACHACHA?
Come ho detto prima CHACHACHA me lo immagino al tramonto, in una spiaggia o in un luogo all’aperto dove si possa stare a piedi nudi. Lo ascolterei e lo ballerei in compagnia, in una serata di festa, dove la voglia di stare insieme alle persone a cui si vuole bene scaccia via tutti i pensieri negativi.
- Cosa ti ha spinto, alla fine, a rimanere a Milano?
Milano ormai è la mia seconda casa. Qui ho la mia “nuova” vita, la mia stabilità. Non è facile vivere a Milano perché è molto frenetica, ti sembra sempre di essere in ritardo (e a volte non sai neanche per cosa) però è molto stimolante e creativa. In questo momento non mi vedrei in altri posti… poi mai dire mai.
- Programmi per il futuro?
Spero di poter fare tanti live e portare la mia musica sempre più lontano. Sto continuando a lavorare su più fronti e pezzetto dopo pezzetto magari un puzzle riesco a completarlo.
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