In questa prima settimana di rientro alla vita normale, come uno schiaffo e senza neanche tanto preavviso, torna la coppia calda della scena underground milanese, quella delle scarpe alte, i colori accesi e le ore piccole. Sem&Stènn, reduci dalla pubblicazione dei singoli estivi “Bromance” e “Self Control“, con un nuovo disco che li riporta agli esordi, con la voglia di fare musica a prescindere, sganciandosi dalle logiche di algoritmi e tendenze di mercato, e con la frenesia di riportare la musica dal vivo. Il loro nuovo disco, pubblicato proprio oggi, s’intitola “Eroi” ed è tutto un programma.
Un viaggio sonoro di tormenti, di chi è spremuto nella propria routine e aspetta solo il sabato sera. L’hyperpop, dove tutto è esasperato, dove tutto è luci e cocktail annacquati nei locali della Milano bene. Chi ha vissuto, almeno per un po’, la propria vita per locali, chi ha dormito poco, e chi è stato male abbastanza da dimenticare tutto saltando sul dancefloor, amerà questo momento amarcord del duo electro-pop, che torna preopotente e sfacciato sulla scena, ancora una volta, con l’imposizione di essere. Così, prendere o lasciare, esagerati o niente, scatenati o fuori. “Il mio posto“, la prima traccia, sembra dire proprio questo. E poi si sfuma su “Scusa baby” dedicato a chi, anche non volendo, finisce ad aspettare lo stipendio a fine mese.
Sem&Stènn incarnano il nuovo concetto di punk, non quello che spacca una chitarra su un amplificatore, ma gli “Eroi“ della terza traccia: dove convivono sesso, visite notturne in discoteca e sguardi languidi. I punk nel 2023 sono così, quelli che consumano la sera e non hanno paura di sbattertelo in faccia la mattina in ufficio: occhiaie, dopo sbronza, camicia non stirata e giallo di sigaretta tra le dita. É tutto un equilibrio, questione di “Self Control“.
Tutto si chiude con “Bromance”, manifesto e dichiarazione d’intenti della coppia che forse doveva arrivare prima, prima di qualsiasi altro brano abbiano mai pubblicato, perchè non ci sarà mai biglietto da visita migliore di questo. Questo disco fa bene agli animi feriti, invita a reagire e a sperare che quest’anno sia un po’ meno frustrante del precedente. Buon anno nuovo a tutti, non poteva iniziare meglio.
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