“È Polpa mia” è l’album di esordio di Pepp1, in uscita venerdì 21 ottobre per Hukapan Records, label di Elio e le Storie Tese. Anticipato dai singoli LATTE FAI DA TE e CONCIMAMI, il “creepy rock” di Pepp1 torna con È Polpa mia, il primo album del cantautore palermitano trasferitosi a Milano per portare avanti il suo progetto, che racconta con inquietudine ed ironia storie di vita apparentemente comuni, abbellite da dettagli insoliti e stranianti. È Polpa mia è un viaggio di tredici tracce tra storie e suoni che rendono omaggio alla creepiness raccontando vicende d’amore, tradimenti e passioni e rivelando desideri ed ossessioni che non si ascoltano tutti i giorni. Le sonorità del disco prendono ispirazione dal classic rock ed accompagnano un songwriting dal carattere provocatorio e ricco di immagini, similitudini e metafore.
Ormai tra le realtà più interessanti della scena musicale, abbiamo deciso di raggiungerlo per scambiare quattro chiacchiere con lui.
- Chi ha inventato il termine “creepy rock”? E soprattutto, quali altri artisti possono essere accomunati a te per genere o intenzioni?
Il termine è stato coniato da me dopo aver notato che tutti i brani del disco ruotassero attorno all’imbarazzo che scaturisce dall’inquietudine. Mi piace pensare che la mia musica possa avere lo stesso effetto di un messaggio ammiccante ricevuto in DM da uno sconosciuto. Un misto di autocompiacimento, ribrezzo e curiosità. - E quanto c’è di autobiografico in questo disco dalle storie “assurde”? E da dove prendi ispirazione quando ti cimenti in questo songwriting dal carattere provocatorio?
Gli spunti autobiografici sono celati con attenzi1 (pron. attenziuàn) dietro le storie di cagne in calore e topi da monta. Tuttavia, quando parlo di scarsa durata in amore (“Cos’è Successo (Dentro al Cesso”), mi riferisco ovviamente ad un protagonista di fantasia (preferisco sempre specificarlo per evitare incidenti diplomatici). Per quanto riguarda le reference, mi lascio ispirare dalla tradizi1 (pron. tradiziuàn) della commedia all’italiana e da una manciata di serie tv britanniche (Peep Show, The Office UK e The Mighty Boosh su tutte). - Come ti sei preparato al live del 9 novembre? Quale set hai preparato? Qualche dettaglio tecnico che potresti dirci solo tu?
Stiamo preparando uno spettacolo “totale”, come dicono quelli un po’ antipatici: alterneremo tutti i brani presenti nel disco ad alcuni inediti gustosi. Tra questi spiccano “Mangio Sano” e “Lobi”, rispettivamente una disamina sul gusto dell’amore ed un inno ad una gustosa zona erogena. Non mancheranno gli interventi di Jacques Zorzi (il nostro producer di sole donne), qualche momento teatrale e diversi corpi seminudi. Non escludo ospiti a sorpresa. - E soprattutto, Biko e Garage Moulinski (dove forse avevi programmato un concerto al tempo del Covid, poi annullato) sono locali rinomati per la scena jazz milanese. C’entri qualcosa anche qui?
Il concerto al Garage Moulinski è stato poi recuperato a settembre: we had fun just like cagnoloni do. Sia io che i bambolini del mio complesso (Le Api al Sugo) ci siamo diplomati in jazz al Conservatorio Verdi di Milano. Suoniamo spesso questa musica in formazioni diverse, cercando (quando possibile) di aggiungere una componente più creativa alla semplice esecuzi1 degli standard. In questo senso io ed altri amici musicisti abbiamo realizzato uno spettacolo jazz/prog/teatrale con il nome Il Trio Esatto Quartet: partendo dalle sigle della Mediaset e da alcuni personaggi che amiamo (Pupo su tutti) ci siamo cimentati in un miscuglio disturbante di ossessioni. Eccoci qua: https://www.youtube.com/watch?v=qOXhcaLvGok - E se “È Polpa Mia” è il primo piatto, che ne è di dolce e dessert?
Il sequel di “È Polpa Mia” potrebbe intitolarsi “Gelo di Mel1”. Sarebbe un omaggio al mio dessert palermitano preferito. - Che cosa c’era in quei bicchieri dal liquido azzurro?
Diversi organi mi hanno proibito di riferire questa informazi1 ricorrendo anche agli sganassoni. Per il momento posso dirvi soltanto una parola: Fentanyl.
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