La band bergamasca ha infiammato anche la location partenopea in quella che era l’ultima tappa del “Fuori dall’Hype tour”.
Dopo svariati sold out, i Pinguini Tattici Nucleari conquistano anche Napoli, un tutto esaurito più che meritato raggiunto proprio nelle ultime ore che precedevano il concerto. “Fuori dall’Hype” è il titolo del loro quarto album in studio (il primo con la major Sony), pubblicato lo scorso venerdì 5 aprile.
Reduci dall’esibizione al Concertone del Primo Maggio in piazza San Giovanni a Roma, Riccardo Zanotti & Co. possono vantare, inoltre, di aver preso parte al disco tributo “Faber Nostrum”, reinterpretando “Fiume Sand Creek” di Fabrizio De André.
A scaldare l’eterogeneo pubblico che ha riempito le venue ci pensano i rovere, la band bolognese di supporto che ha accompagnato i Pinguini durante tutto l’arco del tour. I singoli del gruppo “la pioggia che non sapevo”, “caccia militare” e “tadb” sono entrati immediatamente nella playlist Top 50 Viral di Spotify. Il coinvolgimento dei presenti in sala è elevatissimo, c’è chi conosce a memoria i loro pezzi o chi comunque salta e batte le mani a tempo, del resto il frontman Nelson Venceslai sa tenere molto bene il palco, probabilmente anche grazie alla sua contemporanea attività di youtuber (Nels).
Alle 22:30 circa tocca finalmente ai Pinguini Tattici Nucleari, probabilmente attendevano la fine della partita della loro squadra del cuore (“tifo Inter da una vita”, canta infatti Riccardo nella title track del nuovo disco). Si parte subito forte con uno dei brani più amati – “Tetris” – appartenente al terzo album in studio “Gioventù brucata”, a squarciagola da tutti i fan. “A Napoli non avevamo mai fatto così tanta gente!”, esclama il leader, segno che la band abbia raggiunto la maturità artistica con l’ultimo lavoro. Non mancano, però, pezzi più datati riarrangiati in chiave più pop come “La strategia della tenzone”, durante il quale il tastierista Elio Biffi si prende la scena, con tanti di assolo finale: è ovviamente standing ovation per lui. A questo punto arriva il momento del brano che dà il titolo al nuovo album, il parterre si trasforma in un mare di luci, torce ed accendini accompagnano l’esecuzione di “Fuori dall’Hype”.
Zanotti presenta pian piano gli altri compagni di viaggio: Nicola Buttafuoco (chitarra), Lorenzo Pasini (chitarra), Simone Pagani (basso) e Matteo Locati (batteria). Dopo un brevissimo break si riprende con uno dei pezzi più attesi – “Verdura” – singolo trainante dell’ultimo disco. A gran richiesta Elio inizia a sbottonarsi la camicia, Riccardo intona Liberato, mentre sul palcoscenico entra anche un pupazzo di pinguino, l’animale guida della band. Nel finale c’è spazio anche per un paio di brani risalenti al primo album del gruppo “Il re è nudo”: atmosfere psichedeliche per “Cancelleria” e “Bagatelle”. “Siamo giunti all’ultima canzone, torneremo presto!”, il frontman saluta la platea e ringrazia il tecnico del suono, quello delle luci, il general ed il tour manager. “Ma il grazie più grande va a colui il quale ha il merito di averci convinto a fare musica, Freddie Mercury!”.
Dopo “Freddie”, dunque, la band abbandona il palco, ma solo per qualche istante, eccoli infatti rientrare per il gran finale, con Elio completamente a torso nudo. All’appello manca quello che probabilmente è il pezzo più importante per il gruppo, “Irene”: “Ora siamo giunti davvero alla fine, vi salutiamo con la canzone che ci ha permesso di poter vivere di musica!”.
Setlist:
Tetris
Monopoli
Le Gentil
La strategia della tenzone
Nono
Fuori dall’Hype
Sashimi
Gioventù brucata
Verdura
Antartide
Cancelleria
Bagatelle
Freddie
Sciare
Irene
A cura di Lorenzo Scuotto
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