Hey Tucker, nonostante tutto, grazie per la musica! #f**kyoutucker
Articolo di Umberto Matera
Dai, tutti quanti abbiamo avuto il periodo in cui abbiamo odiato e canzonato il cliché del “festaiolo”; chi prima, chi dopo. Bruno Belissimo rende canzone (o meglio, canzoni) il festaiolo: uscito il 27 Marzo, TUCKER è un concept album di nove tracce nonché il nome del protagonista della discoteca mentale del canadese Belissimo (complimento a discrezione del lettore).
Nove tracce, nove illustrazioni proiettano l’ascoltatore negli anni 90 della Disco Boogie, del Pop misto all’Elettronica e dell’Acid House, retromaniacalmente citando il modello del discotecaro per il quale l’autore di casa Vulcano “prova un nobile fastidio ma anche un sincero interesse”. Nonostante l’ossessione di Tucker per i social media, sua falsa corazza e spada di legno, e il turbocapitalismo di cui è icona, Bruno Bellissimo lo ringrazia, come da titolo.
La prima traccia TUCKER funge da intro del disco, con drum machine protagoniste e suoni che ci proiettano subito nei nineties; quando entra il basso inizia la festa.
Con GOURMET si continua a ballare, l’ambiente si fa sempre più groovy e i synth sono protagonisti, fra vocoder e lead perfettamente in stile. Chiudendo gli occhi si inizia scorgere il baffo hipster del nostro protagonista.
La prima canzone del disco, come forma, è IL PIACERE; clima più oscuro, in dicotomia col titolo, che porta l’ascoltatore in uno stato di piacevole disagio.
Unico featuring del disco è la traccia 4, ITALO OH YEAY, dove Bruno Belissimo è accompagnato da Frank Agrario, moniker del DJ e producer Francesco Bini. Altro brano/immagine vintage strumentale in cui il nostro Tucker si scatena in pista.
ORFEO è la quota funk di questa saturday night fever. Ritmo serratissimo e incalzante con basso e batteria che fanno inevitabilmente muovere la testa in avanti. Non mancano synth e campionamenti dal mondo del soul.
MI DICA STRONZO (ACID) è, come dice già il titolo, un tributo all’Acid House. Drum Machine, synth bass e sintetizzatori fanno da pendolino funzionale all’ipnosi disco di Belissimo (anche se forse, più che di ipnosi, è giusto parlare di trip).
Per TELELASER si cala di bpm, ci avviciniamo alla fine della festa, ma il groove rimane incalzante. Giro di synth bass gustoso, l’impronta funk è presente anche qui.
Il penultimo brano DISCOTECA LAMPO 2020 torna ad essere up-tempo; il profumo vintage-floreale che ci ha accompagnato per tutto il disco si mescola col sudore, è quasi l’alba ormai.
Chiude il disco I’M NOT THAT GUY, che è stato il primo singolo ad anticipare l’uscita di TUCKER. Le percussioni che fanno da surround durante tutto il brano ci accompagnano verso l’uscita della discoteca, dopo aver passato una serata retrò con un personaggio che è esattamente ciò che Bruno Belissimo non è.
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