La conosciamo tutti come gamification, ovvero l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi e delle tecniche di game design in contesti esterni ai giochi. Questo è il caso del “primo maggio thegame” il videogioco interamente creato da Icompany, i co-organizzatori del “concertone” volto a creare un’interazione con i veri protagonisti del festival, ovvero le persone.
Marco Improta ci racconta in tono ironico il “primo maggio thegame”
Si. Esiste.
Una roba super basilare, s’ intende. Un giochino in pixel art che vede uno zio cinquantenne e il suo nipote aspirante trapper viaggiare nel tempo a bordo di una 500 gialla {ciao Lupin} finendo ai concerti del 1 maggio in epoche diverse, e incontrando personaggi come i Winnie {i Pooh} e giù di lì.
Io l’ho giocato un po’ mentre ero sul trono delle riflessioni. Si, quello bianco. Voi, se siete in fila alle poste, ora sapete come impiegare il vostro tempo.
Ecco cosa produce la nostra generazione cresciuta a Pokémon e iPod.
Ora attendo perlomeno un Action RPG su Sanremo o uno Sparatutto su Tangentopoli.
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