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Quando ho incontrato TGP: Alessio Ciccolo

“Niente da sacrificare, senza forzature o compromessi”.

Intervista a cura di Giorgia Groccia

Lavanda e Avorio, una ballad imbevuta di organo e chitarre, fotografia di un incontro imprevisto e sinestetico tra due anime nella prima notte del nuovo anno; Alessio Ciccolo, cantautore calabrese trapiantato a Bologna, ha svelato questo e molto altro durante la nostra intervista.

Il timbro di fabrica di Alessio Ciccolo è proprio la capacità espressiva e didascalica dei suoi testi, già con il suo singolo d’esordio, Mi Tengo, aveva dato prova di avere una penna arguta e da non sottovalutare. Con il secondo singolo continua a tracciare il suo percorso artistico, prima dell’estate uscirà infatti un EP che avrà come tematica principale la vita dei fuorisede. Insomma la vita di moltissimi ragazzi che si trovano a dover lasciare la propria città d’origine per andare a studiare fuori e così diventare improvvisamente grandi, fare i conti con le bollette da pagare, con le sbornie, con i sogni messi in valigia, con i lavori precari e gli amori da gestire.

 

 

Ecco cosa ci ha raccontato…

 

A pochi mesi dal tuo singolo d’esordio, arriva “Lavanda e Avorio”, un incontro imprevisto e sinestetico tra due anime nella prima notte del nuovo anno. Raccontaci come è nato questo brano…

Nasce in due tempi diversi: il primo più istantaneo e carico emotivamente, successivo ad una serata simile a quella descritta nel brano; anni dopo, riguardando il testo razionalmente, mi sono accorto che la mia intenzione era quella di parlare dei rapporti di coppia in generale.

 

Qual è la frase che racchiude il significato di tutto il brano e perché?

“Niente da sacrificare, senza forzature o compromessi”. Perché i primi istanti di una rapporto, per quanto estemporaneo sia, sono vissuti con una libertà e una spensieratezza unici: valori che le relazioni a volte rischiano di compromettere.

 

“Mi tengo” è invece il tuo singolo d’esordio, il filo conduttore di questo tuo progetto è la vita dei fuorisede. Raccontaci la tua esperienza…

Gli anni vissuti a Bologna hanno dato vita ad una serie di canzoni legate alla vita da fuorisede nella sua totalità: dalla ricerca di un alloggio alle responsabilità che comporta il diventare “maturi” davvero. “Mi tengo” e gli altri brani dell’EP invece servono a raccordare quell’esperienza alla vita che vivevo precedentemente.

 

 

Con quale artista emergente ti piacerebbe collaborare?

Apprezzo moltissimo il coraggio espressivo della cantautrice Miglio e due progetti già affermati: Mòn e Any Other.

 

3 canzoni che ti hanno cambiato la vita…

Solo un Uomo di Niccolò Fabi, Holocene di Bon Iver e Weird Fishes dei Radiohead.

 

Cosa fa Alessio Ciccolo quando non scrive canzoni?

Oltre al lavoro che occupa una buona parte della giornata, ascolto ovviamente molta musica e sono un appassionato di cinema.

 

Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi?

Un release party, oltre ad un tour estivo a “ritroso”, da Bologna fino in Calabria. Poi di nuovo in sala prove e in studio per arrangiare e produrre l’album.

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