“Ho Paura di Te” è il secondo singolo.
Intervista a cura di Giorgia Groccia
Ho paura di te, secondo singolo in italiano del cantautore Mustrow, è una ballata che racchiude in se il senso di claustrofobia verso quelle circostanze e quelle dinamiche che divengono spesso circoli viziosi all’interno di una relazione. Il brano, prodotto dallo stesso Mustrow, è pienamente onesto e sensibile, delicato ma con un graffio deciso che contraddistingue le corde dell’artista.
Fabio Garzia, in arte Mustrow, nasce a Roma nel 1982 e a metà degli anni ‘90 scopre quella che rimarrà la sua più grande passione: la chitarra. Parallelamente allo studio dello strumento, capisce ben presto di volersi esprimere in maniera più personale e sente il bisogno di scrivere la propria musica. Armato così del vecchio mangianastri, incide e sovrascrive metri e metri di nastro, producendo probabilmente più fruscii che note. Inizia così a comporre il proprio home studio, che ancora oggi fa da sfondo a buona parte delle sue creazioni. Questo nuovo album prosegue il percorso del cantautore romano, iniziato fin da bambino grazie alla prima chitarra regalatagli dal padre e proseguito negli anni. Prima di dedicarsi al suo progetto solista la sua passione l’ha portato a calcare alcuni tra i più importanti palchi d’italia e a collaborare come musicista e compositore con numerosi artisti tra cui Noemi, Elisa, Rkomi, DJ Shablo, Marracash, Carl Brave.
Noi di TGP l’abbiamo incontrato:
Il tuo singolo si intitola “Ho Paura di Te” , ci racconti la genesi del brano?
Questa canzone è stata scritta di notte, un anno fa, in un periodo in cui le uniche certezze che avevo si stavano lentamente dissolvendo. Mi sentivo imprigionato in un circolo vizioso, non riuscivo più ad essere me stesso, nella quotidianità era difficile anche solo parlare, esprimere un giudizio. Quando in una relazione si sviluppano certe dinamiche è sempre difficile resettare, poter tornare indietro e parlare in maniera obiettiva, la routine ti porta alla saturazione a non riuscire a vedere le cose dalla giusta angolazione. “Ho paura di te” rappresenta la volontà di dire all’altro/a che sei ancora qui ma non riesci ad esserci veramente perché trovi un muro di fronte a te, è il desiderio di buttare tutto fuori quando non puoi farlo.
Dal primo al secondo singolo sono variati diversi fattori tra cui l’intenzione, l’arrangiamento e il racconto stesso di differente natura. In che direzione porterai il progetto?
Io credo che un progetto musicale abbia sempre più facce, ogni canzone è una storia, ogni disco è una fase della propria vita. Io scrivo quello che mi viene, con Maledire volevo toccare un argomento che non riguarda solo me, ma tutta la nostra società, quello che siamo e quello che stiamo diventando. Ho Paura di Te è una ballata introspettiva e personale, parlo di me ma credo che in certe cose ci si possano facilmente riconoscere molte persone.
Per quanto riguarda la direzione non mi sto ponendo il problema, sicuramente la cosa che legherà tutte le canzoni di questo nuovo album sarà un sound Alternative Rock che è quello che più mi rappresenta…..ah ovviamente molta chitarra, la missione è quella di riportare in vita le chitarre elettriche.
Prima scrivevi in inglese, ci racconti il passaggio all’italiano?
Avevo delle canzoni in italiano nel cassetto che avevo scritto prima del mio primo album, erano canzoni che stavano lì da anni.
Un giorno cantandone una con la chitarra in mano ho sentito che mi rappresentava più ora di quando l’avevo scritta e finalmente riuscivo a sentirmela addosso.
In passato avevo già scritto e cantato in italiano, ma mi sentivo nudo, mettere a disposizione di tutti quella parte di me più nascosta era troppo per quel periodo, non ero pronto. Un anno fa ho raccolto quelle canzoni, ne ho scritte altre e ho capito che volevo tirarle fuori quindi mi sono chiuso in studio e ho iniziato a lavorare sul sound che avrei voluto per questo nuovo disco
Quali sono gli album che ti hanno cambiato la vita e perché ?
La mia crescita musicale è iniziata con la musica Rock, grazie a mio padre ho passato l’infanzia immerso fra Led Zeppelin, Pink Floyd, BB king, Bob Dylan…. passavo le serate a sentire lui e i suoi amici che suonavano grandi classici del rock e del Blues e io stavo lì con gli occhi che mi brillavano. Probabilmente l’album che mi ha cambiato la vita è stato BALLBREAKER degli AC/DC fu il primo album che comprai all’età di 12 anni al negozio di dischi nel centro commerciale vicino casa. Ascoltando quell’album deciso che avrei imparato a suonare la chitarra, da lì la mia vita è sicuramente cambiata perché la musica mi ha dato quello strumento espressivo che a parole non ero mai riuscito ad avere.
Cosa dobbiamo aspettarci dal videoclip di “Ho Paura di Te”?
È forse il video più difficile a cui ho lavorato, scrivere una sceneggiatura su questa storia senza essere banale è stato molto complicato, con i miei collaboratori ci siamo impazziti sopra, non volevamo fare il solito video playback con la storiella della ragazza che piange in salotto e le tazzine sporche di caffè nel lavandino.
Sarà un qualcosa che seguirà molto l’atmosfera sonora della canzone, i colori e le immagini saranno l’armonia della canzone.
Quando è in programma il prossimo singolo ?
Non c’è una data certa, sto ancora decidendo, credo che sarà intorno alla primavera. Quello che posso dire con certezza che la chitarra elettrica sarà molto alta.
Prossime date e appuntamenti?
11 gennaio allo Spasswasser al pigneto per Indiepanchine.
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