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Recensione: la dimensione onirica dei Kosmosa Club

Lo scorso 21 giugno è uscito per Tuma Records il primo Ep dei Kosmosa Club, una bellissima raccolta in 5 tracce che funge anche da manifesto per la band lucana, che non a caso ha scelto di dare al disco il suo stesso nome.

L’universo in cui ci portano i Kosmosa Club è una dimensione indefinita, una rappresentazione onirica che per loro stessa dichiarazione dovrebbe assumere una forma diversa per ogni singolo ascoltatore. Per noi, questo luogo si è portato appiccicato addosso il caldo torrido delle ultime settimane. E ci siamo rivisti sudati e felici in un’estate degli anni Settanta, in una di quelle cittadine americane da film in cui non succede mai nulla, fino a quando un ignaro protagonista non incrocia un particolare sguardo nella folla che cambia per sempre la sua vita.

Probabilmente quella da noi proposta è una suggestione visiva banale per il tipo di disco che i Kosmosa Club ci propongono,  e anche ben poco onirica, ma in fondo ci troviamo davanti a una raccolta in cui leggerezza e ricercatezza si fondono in maniera impeccabile, e le emozioni che ne scaturiscono, per noi, non possono che essere altrettanto bellissime e leggere, proprio come un amore estivo.

Ripescando le loro influenze direttamente dagli anni Settanta, questa band ha preso un sound ben caratteristico di quegli anni e lo ha fatto proprio con una maturità per nulla scontata. Si tratta di un debutto musicale di tutto rispetto. I Kosmosa Club ci dimostrano, con questo disco, di saper bene come diversi con la musica, e l’ascoltatore non può che lasciarsi accompagnare a sua volta in un ballo che è al tempo stesso elegante e brioso.

 

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