Una giornata di primavera in un paesaggio bucolico.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
I Lilac Will sono un gruppo indie folk romano. Lo scorso gennaio hanno pubblicato per Romolo Dischi il loro primo album, intitolato Tales from the Sofa, una raccolta di dieci tracce dal sound curato e coerente. Chitarra, basso e percussioni accompagnano i testi anglofoni cantati dalla soave e sognante voce femminile per produrre dei brani country folk di pregevole fattura.
Ho sempre avuto una personalissima suddivisione della musica folk. C’è il folk uggioso, quello perfetto per le giornate di pioggia, quello che ricorda i prati verdi e il cielo nuvoloso del nord. C’è poi il folk soleggiato, quello che ricorda i pascoli del Montana, con ruscelli e grandi cieli azzurri. Il prodotto dei Lilac Will appartiene a questa seconda categoria. Le canzoni ti prendono per mano e ti accompagnano in una splendida giornata di primavera. Black Show è il risveglio perfetto, con un raggio di sole che penetra guardingo in una fessura delle imposte. Goggles è la brezza mattutina che ti accarezza il volto, Woods è una passeggiata a piedi nudi sull’erba osservando le nuvolette in cielo. I cinguettii di Amy accompagnano il riposo al sole di The Street. Seasons è una riflessione sul tempo che passa con un fiore in bocca. Tell Me You Love Me è il sorriso del vero amore incontrato in riva al ruscello. Tales sono dei bambini che giocano in un ampio prato verde. May è una danza lenta all’ora del tramonto e, infine, Show Me How è uno splendido cielo stellato.
Forse lo scopo dell’album era raccontare delle storie sognanti seduti su un divano. Direi che per me questo disco è andato oltre il suo scopo: mi ha fatto sognare la storia che vi ho appena raccontato seduto sul divano. Che è pure meglio, no?
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