“Ho Bisogno di Dirti Domani” è il quarto album di studio del cantautore siciliano.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Finalmente un concept album! Questo è quello che ho pensato leggendo la tracklist di questo nuovo lavoro di Nicolò Carnesi. Il Presente, Ho Bisogno di Dirti Domani, Turisti d’Appartamento, Amore Capitale, Il Futuro, Borotalco, Carta da Parati, Sportiva, Un Giorno di Pesche, Il Passato.
Questi sono i titoli del viaggio che Nicolò ci propone tra il tempo e i suoi sentimenti. L’apertura, Il Presente, è un intro di soli 48 secondi, come a volerci ricordare che gli istanti esatti in cui viviamo sono un momento intenso, ma effimero, che collega ciò che è già ricordo con ciò che ci aspetta. Ed è proprio per questo che ora, nel presente, Ho Bisogno di Dirti Domani, mia amata, per essere sicuro che domani ci sarai, che tutto continuerà. Ed è per questo che saremo Turisti d’Appartamento, perché non ci serve niente più della nostra presenza nello stesso luogo per sentirci felici come in un viaggio lontano sognato da tempo.
Perché il nostro è un Amore Capitale, un’emozione fondamentale, primaria, per certi versi mortale, di cui abbiamo bisogno per poter guardare Il Futuro con occhi meno impauriti. Sarà il Borotalco a rinfrescare la nostra pelle e i nostri pensieri quando saranno appannati da momenti difficili. Cercheremo di risollevarci e alleviare le nostre sofferenze con le cose semplici, come la scelta della Carta da Parati per le pareti di casa nostra. E ti ricorderò sempre vestita Sportiva, come piace a me, quando d’estate, in Un Giorno di Pesche mature, pensavamo che, dopotutto, è bello anche raccontare Il Passato.
Questo è il modo in cui ho vissuto in prima persona l’ascolto di questo album. I suoni, curati e psichedelici, in effetti, invitano a viaggiare con la mente, unendo le proprie esperienze personali a quella dell’autore, giungendo ad una sintesi di vita e fantasia che non può far altro che appagare l’ascoltatore.
Ho Bisogno di Dirti Domani è un disco raffinato, senza pretese di originalità estrema negli arrangiamenti, ma che riesce a parlare senza filtri né barriere, che tocca nel profondo l’uditore e che sa raccontare qualcosa, come non sempre accade.
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