Un album di formazione.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Rareş, giovanissimo cantautore romeno cresciuto in veneto e trapiantato in Emilia, ci ha presentato lo scorso 6 marzo il suo Curriculm Vitae, l’album d’esordio in cui ci racconta se stesso e la sua musica attraverso 11 tracce calde ed appassionate.
Spalle Più, l’ultimo singolo uscito come apripista dell’album, è il brano d’apertura. I tratti distintivi dell’artista, voce calda, alla Lewis Capaldi, e arrangiamenti soul alla Venerus, sono subito delineati. Un arpeggio di chitarra elettrica ci accompagna in Calma duettando con la struggente intonazione del cantante. Maldestra è una delicata ballad da raffinato jazz club. Pallore è, invece, una soffusa ninna nanna per ventenni innamorati. Un intrigante riff di chitarra elettrica e basso spalleggiano un testo assorto in Mamma Banane. Ritmi più movimentati e allegri caratterizzano Io Non Ho Parole in Più. Miruna ci porta, con atmosfere oniriche e psichedeliche, nei meandri psicologici dell’autore.
Cresci e Stesi sono i brani più orecchiabili e scanzonati, con melodie allegre e liete. Un suono ambient incalzato da un ritmo frenetico è la caratteristica di Marcellino. Percussioni africane e suoni sintetici accompagnano una voce tornata protagonista nell’ultimo brano dell’album, Vene Più, il brano, a mio parere, più maturo del disco che presenta una combinazione di suoni tradizionali ed elettronici su cui Rareş potrebbe puntare per le produzioni future.
Curriculum Vitae è un album ben costruito, che presenta al suo interno un’evoluzione, che rispecchia probabilmente il percorso di crescita del suo autore. Gli ingredienti base, la bellissima voce che fa da piatto principale, accompagnata da pochi condimenti ben curati, sono una costante in tutto il disco, mentre la qualità dei testi e degli arrangiamenti cresce di traccia in traccia lasciando intravedere potenzialità elevatissime per le uscite future.
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