Elettropop introspettivo.
Recensione a cura di Davide Lucarelli
Dopo i primi due EP, Ghiaccio e Depre Mood, ecco arrivare A Luci Spente, il primo album completo di See Maw, il giovane songwriter e producer milanese che si sta facendo sempre più conoscere negli ambienti underground del clubbing e della musica indipendente. La formula del disco rimane quella fortunata, delle prime uscite: attitudine elettropop combinata a testi giovani e diretti, che vengono cuciti e quasi raccontati sulla musica.
I ritmi incalzanti sono sempre accompagnati da un cantato introspettivo e malinconico, generando un genere al contempo intimo e ballabile, un contrasto gradevole che accende interesse lungo tutto il disco, sebbene le tracce tra loro non presentino grande variabilità.
Pezzi particolarmente interessanti sono Champagne, canzone dalla melodia accattivante e dalla lirica affatto banale, e Venerdì, impreziosita dalla collaborazione di DOLA, anch’egli rampollo di casa Undamento.
Il disco nel complesso è un’opera curata che si colloca nel filone disco indie scavato da Cosmo e Ivreatronic negli scorsi anni, senza aggiungere elementi di estrema novità, ma regalando qualche nuova pepita ad un genere particolarmente apprezzato in questi ultimi tempi e che risentirà forse più di altri di questa prolungata chiusura di piccoli e grandi club.
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