Esce martedì 1 marzo 2022 per Record Y Luna raccolta, il singolo che segna il ritorno di Sarah Stride (che si legge “stride”, come il verbo stridere). Un nuovo nuovo inizio che la cantautrice sembra dedicare a chi ha molte cicatrici e che ancora riesce a trovare la bellezza anche in un momento difficile. Dopo la pubblicazione dell’ultimo album Prima che gli assassini, e ormai a proprio agio tra parole taglienti, atmosfere subacquee e movenze elettroniche, Sarah Stride si riconferma uno dei nomi più interessanti della scena underground.
Intervista Tutti Giù parterre
– Di cosa parla Luna Raccolta e cos’è cambiato dai tempi di Prima che gli assassini?
“Luna Raccolta” parla di un incontro. Un incontro avvenuto per strada, in un momento un cui mi è apparso esattamente ciò che avevo bisogno di vedere. Una persona, fuori dal coro, stravagante, con una storia di sofferenza scritta dietro il suo apparire eccentrico mi è servita come icona per dedicare una canzone, una sorta di ninnananna a tutti coloro che si misurano con la solitudine e il con coraggio di manifestarsi al mondo esattamente per quello che sono. Da quando è uscito Prima che gli assassini, sono cambiate moltissime cose e quella più importante probabilmente è che sono diventata mamma. Questa esperienza è stata e continua ad essere un vortice impazzito di emozioni, contraddizioni, paure, dove è sempre più necessario cercare di rimanere al centro di sé ed è pazzesco perché proprio quando cerchi di essere presente a te stesso finalmente puoi essere davvero presente per gli altri. In questo senso non ho più voglia di una scrittura autoreferenziale ma sento che è arrivato il momento di portare lo sguardo fuori da me e di raccontare ciò che vuole essere raccontato.
– Milano è ancora un luogo favorevole per fare musica, nonostante tutto?
Assolutamente si. In realtà penso che ogni luogo sia favorevole nel momento in cui ci si dedica con serietà, costanza e infinita passione alle cose. Il mondo intorno a noi risponde a ciò che mettiamo in circolo, sempre. Ovviamente questi due anni sono stati una batosta da tutti i punti di vista, specialmente sul fronte dei live e di conseguenza del crollo di tutto il settore discografico ma da un punto di vista creativo non ho assolutamente percepito una Milano ferma, anzi esattamente il contrario.
– Il tuo percorso musicale è parecchio lungo. Cos’è cambiato nel tempo per avviare un progetto musicale?
In questi anni sono cambiati soprattutto i mezzi con cui poter far conoscere la propria musica. Se da una parte molti canali sono diventati quasi inutili e gli investimenti delle case discografiche quasi inesistenti, si sono moltiplicate però le possibilità di autoproduzione e autopromozione. Non entrerò nel merito di cosa può far funzionare o meno un progetto perché ahimè, sono stata sempre molto poco interessata a questo aspetto quindi fondamentalmente per me non è cambiato quasi nulla, dieci anni fa c’era myspace, adesso ci sono instagram e bandcamp ecc.. ma la sostanza del processo creativo, della necessità di fare musica e di circondarsi di persone e musicisti affini con cui condividerla è rimasta fortunatamente la stessa.
– Che cosa ci puoi anticipare del nuovo disco in uscita?
Il disco sarà prodotto da Frank Martino che ha appena arrangiato questo primo singolo e come avete potuto sentire da questo inizio, sarà un disco piuttosto denso e contemporaneo, asciutto nei timbri e molto visionario per quanto riguarda le immagini contenute nei testi. Musicalmente parlando sto componendo esclusivamente al pianoforte e sto ascoltando molti compositori di musica contemporanea, quindi pur rimanendo un disco sostanzialmente pop, sarà molto ricercato nelle armonie e nella scrittura ritmica.
– Chi sei quando non hai a che fare con la musica?
Non ne ho idea, ho sempre a che fare con la musica!
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