_ di Giorgia Groccia.
_ foto di Mattia La Torre.
A seguito della fortunata pubblicazione dell’album Tormentone per Bianca Dischi, Scarda -all’anagrafe Nico Scardamaglio- calca la scena con il live di presentazione del disco a Largo Venue (Roma) il 27 ottobre 2018. Un concerto che segna un’importante tappa nella storia artistica del cantautore, risultando di conseguenza uno show sorprendentemente ricco di emozioni forti e un pubblico coinvolto, attivo, presente, che non si risparmia e anzi, regala all’artista momenti inimmaginabili pregni di sentimento sincero: un coro unanime che, sin da subito, lo accoglie e abbraccia la sua musica.
In apertura l’energico Galileo -Francesco Galioto- cantautore dalla scrittura fresca e intelligente, degno di nota, caratterizzato da una sabbiatura nelle corde vocali che lo contraddistingue e arrangiamenti dall’impronta cantautorale classica, rivisitati in modalità estremamente personale e con delle venature rock frizzanti.
Nel momento in cui Galileo lascia posto all’atteso Scarda, accompagnato dalla sua band e dallo staff che ha seguito la buona riuscita del progetto, si parte subito con uno dei pezzi migliori e maggiormente significativi dell’album: BIANCA, interpretato con un sorriso che cela l’emozione di ritrovare a casa propria, sul palco, una quantità notevole di volti che socchiudono le labbra e cantano le proprie parole, i propri ricordi, i propri coltelli che fanno un po’ meno male se condivisi. A seguire VENTANNI e GIULIA, trasportano il pensiero comune sulle adolescenze travagliate, quelle incomprensioni in famiglia, il desiderio di andar via lontani, un groppone che incatena lo stomaco e permette un’immedesimazione totalizzante, come anche in PALAZZINA GIALLA, un’immagine ben chiara sin dal titolo.
Scarda è un ottimo padrone di casa, chiacchiera con i propri fan senza mai porre una barriera, porta avanti uno show coerente con la stesura dei brani; tutto ciò che di bello possa trasmettere gli viene amabilmente restituito con l’affetto, occhi brillanti, persone affezionate ad ogni sillaba pronunciata, un connubio creato tra un’artista romantico, vero, e la schiera di romantici veri che abitano il parterre. Si prosegue con qualche reminiscenza ripescata dal precedente album, per poi concludere la scaletta composta dai brani di TORMENTONE, ovvero MAI, SORRISO, NON RELAZIONE, e il brano DUE COME NOI, colonna sonora del film SMETTO QUANDO VOGLIO.
Scarda viene richiamato sul palco per il gran finale, composto da BIANCA, doverosa ripetizione, e TRAMONTO, brano conclusivo del live e del disco, il quale impregna di dolce malinconia i presenti, una sensazione di brividi piacevoli, quel formicolio che risiede tra le pieghe della pelle, lo stesso formicolio che non ti fa dormire, che ti fa cantare, quel formicolio che grida a gran voce quanto la musica sia potente mezzo per amare e lasciarsi amare.
Questo è sicuramente essenziale per un’artista, trasportare sul palco se stesso, trascinare durante i live le reali motivazioni che spingono i musicisti a far musica, a percorrere questa tortuosa strada che porta dritto a far breccia nella vita delle persone che ne condividono gioie, dolori e malumori con empatia ricambiata, bivalente, bilaterale: stupenda magia che non può spegnersi fino a che possa esserci la verità sotto i riflettori.
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