Torna l’eclettico duo, reduce dalla pubblicazione dei singoli estivi “Bromance” e “Self Control“, con un nuovo disco che li riporta agli esordi, con la voglia di fare musica a prescindere, sganciandosi dalle logiche di algoritmi e tendenze di mercato, e con la frenesia di riportare la musica dal vivo. Giovedì 12 gennaio 2023 è uscito finalmente in distribuzione ADA Music Italy “Eroi”, il nuovo EP di Sem&Stènn: in bilico tra le atmosfere e gli eccessi delle serate nei club, e tematiche più introspettive e intimiste, benvenuti nel loro mondo dove l’hyperpop incontra suoni organici.
Li abbiamo incontrati.
- Anche se fuori tempo massimo, siamo qui per chiedervi quando e perchè avete deciso di passare all’italiano?
Avevamo il desiderio di essere più diretti, i testi di Offbeat sono passati un po’ in secondo piano. Quando abbiamo rilasciato il primo pezzo in italiano, K.O., non c’era ancora nessuna rappresentazione hyper-pop in Italia, per cui volevamo buttarci in questa cosa.
- Cosa rende “Rocky”, un pezzo di questo disco che è stato anche un singolo, feat. Mudimbi il pezzo più ascoltato tra quelli nuovi?
Rocky non è in Eroi, ma è un singolo che racconta una fase di passaggio molto importante. È stato un brano che non ha goduto purtroppo di una grande promo, ma ha ricevuto un sacco bei feedback e continua a viaggiare da solo, questo vale più di ogni cosa. È una delle prod di cui andiamo più fieri, è il nostro pezzo più sexy e più up, l’intro di Mudimbi farebbe eccitare anche un albero, forse per questo è tra i più popolari.
- E più in generale, quali credete possano essere gli ingredienti essenziali per un pezzo di successo?
L’ispirazione. Se hai qualcosa da dire, in termini di sound, non solo nel testo, un pezzo catturerà l’attenzione, anche nel lungo periodo.
- Il vostro rapporto con i social è cambiato col passare del tempo?
Si, adesso è tutto monopolizzato ed è davvero difficile diventare virali dal basso rispetto a qualche anno fa. Quando rilasciammo il primo singolo da autoprodotti nel 2016 era appena scoppiato l’indie. Quel periodo di rinnovo è stato molto stimolante perché emergevano cose che realmente piacevano al pubblico. Col tempo questa cosa è riperso di naturalezza.
- Come sono andati gli ultimi live? E che cosa vi mancava di più del palco?
Tornare sul palco dopo due anni di fermo è stato come salirci per la prima volta. Siamo molto contenti dello show e di come abbia accolti il pubblico. Non vediamo l’ora delle prima a Torino il 17 e a Firenze il 2 Febbraio.
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