“Ho preparato la mia mente ed i miei muscoli della bocca con massima dedizione”
Avete presente le coincidenze? Dai, su, lo so che qualcuna ve ne è capitata. Magari quella volta in cui pensavate a una persona che non vedevate da tanto tempo e poi ve la siete trovata davanti poche ore dopo, girando l’angolo al supermercato. Ecco oggi vi racconto una di queste storie.
Non so quanti di voi, miei soliti venticinque lettori, lo sanno, ma io ho praticato karate agonistico per parecchi anni. In questo periodo ho girato l’Italia per fare gare a diversi livelli ed ho, ovviamente, conosciuto molte persone. Tra queste c’è Alessandro Piludu, dalla Sardegna, un ragazzo qualche anno più giovane di me che avevo saputo, per vie traverse, aveva la passione per il rap freestyle oltre a quella per il karate.
Ebbene, qualche anno è passato da quel momento e quel ragazzo ora è conosciuto come Sensei nell’ambiente hip hop italiano, è considerato il rapper più veloce d’Italia ed ha appena pubblicato un brano in featuring con Clementino, intitolato Capi del Rap.
Ecco, potevo non dedicargli un’intervista? Non credo proprio. Ecco, dunque, qua sotto il nostro scambio di battute. Buona lettura!
Ciao Sensei! Bè di tempo ne è passato da quando ci vedevamo in giro per l’Italia alle gare di karate, ma davvero sembra ieri. Ed ora eccoci qua a reincontrarci in un contesto completamente diverso, uno da giornalista, l’altro da rapper. Non posso esimermi però, visto anche il tuo nome d’arte, dal partire proprio dal karate. Quanto ha influito il karate nella tua vita e come pensi di poterlo collegare alla tua musica?
Il karate sicuramente ha influito positivamente nella mia vita e nel mio percorso artistico dandomi la possibilità di rialzarmi più forte ogni volta che sono caduto, fornendomi anche la disciplina necessaria per portare avanti con costanza i miei progetti sino a realizzare i miei obiettivi musicali e personali.
Ci racconti dei tuoi esordi? Io ricordo, tempo fa, i tuoi video di freestyle su YouTube…
Come ho detto nel ritornello della canzone Capi del Rap con Clementino “è cominciato tutto con il freestyle“, nel 2010 ho avuto le mie prime esperienze nel mondo del rap grazie alle battaglie di freestyle che facevo per le strade di tutta la Sardegna poi ho deciso di registrare le mie prime canzoni caricandole su YouTube e sul web ottenendo ottimi risultati prendendo sempre più seriamente e questo come lavoro.
E’ innegabile che, al primo ascolto, ciò che più colpisce del tuo rap è la tecnica e la velocità con cui riesci a incastrare una quantità sorprendente di parole (e soprattutto lasciando che siano comprensibili!). Quanto hai lavorato per sviluppare questa capacità? E quanto allenamento richiede?
Mi sono allenato per dieci anni ogni singolo giorno per poter rendere semplice qualcosa che in realtà è molto difficile. Ora sono in grado di esprimermi attraverso il rap in qualsiasi maniera e addirittura in modo super veloce perchè ho preparato la mia mente ed i miei muscoli della bocca con massima dedizione.
Il tuo ultimo singolo è “Capi del Rap”, un featuring con il grande rapper napoletano (ma ormai lanciato anche nella cultura nazionalpopolare) Clementino. Come è avvenuto il vostro incontro? E come si è sviluppata la costruzione di questo featuring?
La mia nuova collaborazione con Clementino è nata grazie ad una stima reciproca e dal fatto che io lui sentivamo di poter portare più valore alla scena italiana unendo le nostre forze. Abbiamo registrato questo singolo durante la prima quarantena, ci siamo sentiti varie volte per strutturarlo al meglio e devo ammettere che anche Yazee (il mio producer) mi ha dato una grossa mano per sviluppare la canzone con delle melodie mai sentite prima d’ora.
Per concludere, ti chiedo la solita domanda molto cara alla nostra webzine. Quanto ti mancano i live in questo periodo? E come ti immagini il ritorno alla musica dal vivo?
I live sono la parte più divertente del mio lavoro e mi hanno sempre regalato delle soddisfazioni ed emozioni grandissime. Sento che dopo questa uscita e i miei prossimi brani che arriveranno, sicuramente farò dei concerti molto più grossi con più coinvolgimento e sono pronto a salire nuovamente sul palco con questa nuova energia.
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