Il nuovo brano dell’artista racconta di come per vendetta si possa cambiare il proprio modo di essere per vendicarsi di una donna. Il brano cerca di descrivere cosa significa stare nella propria bolla e nella “asocialità” più totale. Il ritornello, è il fulcro della canzone stessa perchè cerca di descrivere la ragione della vendetta del protagonista: “ora sono asociale per farlo bruciare a te.” L’asocialità che spesso porta alla dipendenza, all’uso di sostanze stupefacenti, alla paranoia che provoca restare nella propria solitudine per troppo tempo.
Ciao Solk! Da dove nasce la tua passione per la musica? Quando e come hai deciso di creare il tuo progetto solista?
La mia passione per la musica nasce da bambino complice una figura genitoriale musicista si evolve nel periodo adolescenziale dove per riuscire a comunicare agli altri il mio mondo mi sono messo a scrivere e comporre. Il progetto da solista nasce in seguito allo scioglimento della mia vecchia band gli unkown.
Chi o cosa ti ispira nel fare musica?
Sarà scontato ma tutto mi ispira, un emozione, una frase, un tono, una sensazione, la qualunque cosa insomma.
Come vivi il tuo processo creativo? Le tue canzoni sono autobiografiche?
il mio processo creativo prevede più step ovvero l’idea, la bozza, le modifiche alla bozza, la produzione, le rifiniture ed in fine appunto l’uscita del brano. Mentre per quanto concerne l’altra domanda no ovvero non tutte parlo spesso di altri e raramente di me.
Hai deciso di far uscire un singolo dopo parecchio tempo, Asociale. Com’è nato? Quale messaggio è contenuto in questa canzone?
Asociale è una dedica a tutti gli asociali del mondo, il messaggio in realtà va trovato in forma diretta parla di una vendetta dove il protagonista fa l’opposto di quello che faceva con la sua ex solo per farla arrabbiare mentre dal punto di vista indiretto si può dire che Asociale parla della dipendenza da droga.
Progetti per il futuro?
Un album che è in lavorazione ma probabilmente non sarà pop/punk.
Leggi la nostra recensione:
Il nuovo brano di Solk è generazionale, non ha filtri, non ha veli è nudo e crudo, così com’è esattamente l’immagine che abbiamo dell’artista che si nasconde dietro il suo avatar cartonato e che un po’ ci ricorda Thasup, seppure con uno stile completamente suo e unico, ci stupisce il messaggio della copertina che ha tutto tranne che l’essere asociale, mentre il brano è un inno alla vendetta, alla solitudine, alla paranoia derivata dalle droghe, e l’amore tossico che ti logora fino ad uccidere il tuo vero se. Un pezzo ben scritto e con una produzione che non ha nulla da invidiare ai grandi artisti che sentiamo in radio!
What do you think?