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“Stanze vuote” è il secondo disco di Saimon Fedeli – Leggi la recensione

Disponibile dal 12 ottobre su tutte le piattaforme digitali “Stanze vuote”, il secondo album di Saimon Fedeli. Il disco è stato anticipato dai singoli “Capita capita”, “Sola” e “Finisce così”.

Fuori ora su tutte le piattaforme digitali il nuovo disco di Saimon Fedeli, “Stanze vuote”. Un album intenso che abbiamo ascoltato e riascoltato più volte così da poter apprezzare ogni sua singola sfumatura.Il  fil rouge è solitudine e verità.

Leggi la recensione.

“Stanze Vuote” è il tuo nuovo disco, Saimon Fedeli, e non oso a dire che forse sia uno dei migliori che io abbia ascoltato ultimamente. Il disco rappresenta un po’ il tuo percorso attraverso una presa di coscienza di sé tra difetti ed errori. Racconti di te, della difficoltà a buttarsi a pieno in una storia. Racconti delle persone attorno a te che per orgoglio spesso rimangono sole. Racconti la solitudine, le disillusioni, il perdono. In una stanza piena solo di “Statuine d’argilla” racconti la nostalgia, la malinconia di emozioni ormai lontane. Attraverso un arrangiamento semplice, il piano è il protagonista insieme alla tua voce matura ed un testo profondo. Il viaggio continua con “Le favole”… i suoni sono scelti con cura facendomi immergere  totalmente in un mondo fiabesco. Bravo Saimon! Il titolo più malinconico lo hai dato a “Sola”, ma è il brano è tutt’altro. Un pezzo leggero con un ritmo quasi raggae mescolato al jazz… probabilmente uno dei lavori più interessanti dell’intero progetto. “Con o senza me” e “Un’inutile preghiera”, l’intermezzo perfetto per ridare quella giusta dose di emozioni e lacrime. È molto interessante il riferimento, in termini di suoni, al cantautorato italiano degli anni ’90. Tutte le tue Stanze sono stanze dove ci scopriamo dolorosamente incapaci di amare ma così facilmente capaci di rinunciare. Quasi che in questo modo possiamo proteggerci dalla disillusione che certamente arriverà. “Abbiamo avuto tutti quanti almeno una occasione”, ci sveli nella tua “Verità”. “Capita Capita” che ti innamori di una canzone e questo è quel momento. Un pezzo che non conosce filtri, che non si pone limiti e, devo dirti la verità, sarebbe perfetto per le radio italiane. Mi hai dato un sacco di grinta! “Finisce così” e “Lento” chiudono, purtroppo, il tuo lavoro. Qui le vibes anni ’80/’90 dominano ed io che sono un fan accanito di quel mondo musicale lo amo.

Per fortuna c’è il tasto replay Saimon, perché alla fine questo disco lo sto gustando di nuovo ascoltandolo dall’inizio alla fine. Gran bell’album. Continua così!

Biografia.

Saimon Fedeli è un cantautore di Milano nato nel 1975. Qualcosa deve pure accadere, canta quello stesso anno Lucio Dalla in Anidride Solforosa. In casa la domenica sera niente partite di calcio, con il padre ci si metteva intorno al giradischi e si ascoltava musica. Un passato da batterista, i ritmi impossibili del samba e della bossa nova del suo maestro. Saimon ha suonato in diverse band, ma non solo. La musica ha sempre fatto parte di sé. Per vent’anni ha gestito negozi di strumenti musicali, allestito concerti, vissuto e assorbito i cambiamenti della scena musicale dell’hinterland milanese. Fino all’avvento di internet e con esso la fine di un’epoca. Quella in cui i ragazzini crescevano tra i corridoi dei negozi di musica. Eppure qualcosa deve pure accadere. Nel 2015 la svolta. Prende in mano una chitarra acustica e cresce in lui il bisogno di raccontare e suonare la propria musica. Nel 2018 pubblica il suo primo disco “Autoritratto”. Qualche anno di pausa e poi finalmente il 6 luglio 2022 esce “Capita capita” e il 31 agosto “Finisce così” e il 28 settembre “Sola”, tutti pezzi estratti dal nuovo album “Stanze Vuote”.

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