Un sogno che si avvera per i Thegiornalisti e per tutte quelle persone che da tempo aspettavano questo concerto.
Sono le 17 quando vediamo le prime persone in fila con l’ansia addosso di chi vuole accaparrarsi la transenna. Alle 19, spalancate le porte del palazzetto, riusciamo ad essere tra le prime file. L’inizio dell’evento è segnato dal Dj set di Calcutta primo ospite del live. Successivamente i fantastici Shazami ( Federico Russo e Francesco Mandelli) scaldano il pubblico prima che le luci si spengano per il tanto atteso ingresso sul palco dei Thegiornalisti.
Il Palalottomatica stracolmo di persone in tutti i settori, dal parterre al terzo anello.
Riusciamo a renderci conto che è tutto vero. Che quel sold out di cui parlavamo tanto è reale. Con il fiato sospeso, le urla generali e le braccia al cielo della folla parte ( Senza) l’intro.
Marco “Rissa” alla chitarra, Walter Pandolfi al basso, Leo Pari alla testiera, Marco Primavera alla batteria e poi finalmente Tommaso Paradiso con gli occhiali scuri fa il suo ingresso, con quella voce tremante di chi non sta credendo ai suoi occhi.
Da quel buio devastante alle luci riflesse nei cieli del palazzetto.
Il romanticismo è altissimo ed inesplicabile. Tommaso esordisce così, dopo essere sopravvissuto alle prime canzoni senza versare una lacrima “ Non riesco a togliere gli occhiali da sole perché altrimenti piango ad ogni canzone”. Quel quadro è devastante con il pubblico che è un tutt’uno con la band. Paradiso non poteva far altro che inchinarsi e ringraziare. Ringraziare di essere lì. Lui che ad ogni canzone ci abbracciava tutti. Ci portava tutti con sé. In quel bellissimo “Sold Out”.
All’improvviso sul palco, Luca Carboni, mentre Paradiso se ne sta immerso nelle note del pianoforte con “Proteggi questo tuo ragazzo”. Poi finalmente i due regalano uno show ai bordi del palco con la canzone scritta da Paradiso per Carboni. “Luca Lo Stesso”.
“Un mare balotelli” di abbracci durante uno dei momenti strappalacrime del concerto, quello dei tre Thegiornalisti Marco Primavera, Marco Rissa e Tommaso Paradiso seduti su tre sedie di paglia. “ Su queste tre sedie è nato tutto prima di arrivare qui in questo palazzetto e questo momento lo vogliamo dedicare soprattutto a chi ci segue da più tempo”. Tre canzoni d’esordio “Autostrade umane”, “E meno male” e l’ultima quella che aspettavano tutti, “Io non esisto”. Quei 15 minuti di esibizione con gli occhi lucidi e senza sigaretta. Due chitarre, tre voci per ricordare i tempi di Vol 1 e Vecchio, per ricordare i tempi dei baretti con 20 persone. La grande fortuna, poi, di passare “Tra la strada e le stelle” del palazzetto, ed è subito la voce femminile di Elisa Toffoli a farci viaggiare nella dimensione astrale.
“Sbagliare a vivere” per poi correre “disperato” senza una meta, senza una strada. Anche se alla fine, la prima volta non si scorda mai ed è la volta di “ non caderci mai più”, in quel “tuo maglione mio” per non capirci più niente. Dall’emozione all’esplosione del palco con Fabri Fibra. Un’esibizione di rivolta contro tutti gli haters, che non apprezzano “Pamplona”.
Ed è poi l’ora della “Promiscuità” come se piovesse prima della “fine dell’estate”, prima del grande finale. Prima che il sipario si chiuda, Tommy riesce finalmente a sfilarsi gli occhiali per salutarci con quell’“ultimo grido della notte” oramai completamente fatti, completamente increduli che quella musica di Youtube fosse così reale, che fosse ad un metro dai nostri occhi. La fine del concerto è segnata dalla canzone che ha permesso ai Thegiornalisti di scalare il successo, quella canzone divenuta disco d’oro: “Completamente”. Ci salutano così, “senza” selfie con tutto il Palalottomatica, voce, sonno, fame e con il cuore che va più veloce.
E’ tardissimo, dobbiamo tornare a casa, ma non troveremo sonno, non troveremo pace fino almeno al tour estivo.
Baam
Qui le date del tuor estivo:
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