– di Davide Lucarelli –
Giuro! Non ho mai sentito un suono così assordante provenire dal pubblico di un concerto. Alcatraz, Milano, 4 dicembre 2018, Frah Quintale abbassa il microfono dopo aver cantato le ultime note di “Nei Treni La Notte” ed incomincia un applauso.
Sembra tutto normale, solo che l’applauso non scema come al solito, questa volta i decibel dal parterre aumentano, il pubblico alza la voce, urla sempre più forte, il fragore ora è assordante. Frah è visibilmente commosso e aspetta che la magia finisca per stemperare l’emozione bofonchiando: “Raga, mi avete forato un timpano!”. Sicuramente questo è il momento del concerto che mi rimarrà stampato nella mente e nel cuore. E sì che le emozioni per il resto non sono affatto mancate.
L’apertura con “8 Miliardi di Persone” cantata a squarciagola dal sold out dell’Alcatraz fa fremere il sangue nelle vene ed è solo il preludio a una serata carica e ricca di ospiti. La formula generale è sempre quella: Ceri (producer e polistrumentista) suona e Frah canta e macina chilometri zompettando da una parte all’altra del palco. Solo che questa volta tutti i featuring più famosi del rapper/cantante bresciano sono presentati dal vivo con gli attori originali! Ed è così che sulle note di “Chapeau” spunta dal nulla Carl Brave. Il boato non lo descrivo neanche e ve lo faccio immaginare. L’adrenalina è ancora in circolo quando è il momento di “Missili” suonata dal vivo con Giorgio Poi. Per i meglio informati non è stata certo una sorpresa perché il Giorgione indie nazionale era stato presente anche alla data del 3/12, ma, forse proprio per questo motivo, per alcuni dei parterriani intorno a me, questo era il momento più atteso della serata. Una sorpresa vera è invece stata l’apparizione sul palco di Guè Pequeno al momento di “2%”. Del membro dei Club Dogo si può dire e pensare quello che si vuole, ma il palco lo tiene parecchio bene. L’ultima emozione infine è regalata dal bis finale, una fusione di “Sì Ah” e “Cratere”, due delle canzoni più conosciute e più rappresentative di Frah.
Un concerto pieno e ricco dunque, che ha soddisfatto pienamente le aspettative del pubblico. L’unica evoluzione che ci aspettiamo per il prossimo tour è la progressiva scomparsa di basi e backing track e la conseguente apparizione di più musicisti sul palco, senza nulla togliere ovviamente allo straordinario, ma pur sempre solo ed umano, Ceri.
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