Cosa ho imparato dopo un mese di
“UN CONCERTO AL GIORNO o quasi”? Ho imparato:
– che alcuni bar non vendono birre piccole e l’acqua fa venire il mal di testa
– che l’autan non passa ai controlli soprattutto quello in stick che “è della consistenza perfetta”
– che migliaia di fan in coro non fanno un cantante afono ma può essere meraviglioso lo stesso
– che gli sconosciuti possono rivelarsi meglio di molti conosciuti
– che una caramella vale una sigaretta
– che certi lividi fanno bene
– che la transenna è un’amica preziosa
– che il vuoto di una persona non lo riempi neanche con altre mille
– che certe canzoni sono una carezza contro la tristezza
– che le persone troppo alte non sono illegali
– che in foto vieni meglio se balli
– che Udine deve essere proprio bellissima
– che se anche inventi le parole delle canzoni va bene ma che ‘Quella della Tim’ non esiste
– che nessun posto è irraggiungibile
– che certe cose vanno viste live
– che la nostalgia del passato ti ricorda che non stai facendo bellezza nel presente
– che se rompi un rullante lo puoi cambiare live ma per l’anima servono più concerti… Tipo uno al giorno… O quasi.
Grazie a tutti i compagni vecchi e nuovi, a chi fa musica o poesia e a chi ci dà uno strappo per raggiungervi.
Non sono concerti, Sono emozioni. <3
Lavinia M.
Un concerto al giorno, riepilogo*:
management del dolore post-operatorio
Ruggero de I Timidi
La Malaleche
Black Beat Movement
Dardust
Lucky Chops
Vintage Trouble
Sick Tamburo
Gem Boy
Dropkick Murphys
Flogging Molly
Planet Funk
Aerosmith
Placebo
Vallanzaska
Punkreas
Afterhours
Fast Animals and Slow Kids
The Spleen Orchestra – Tim Burton Show
The Sweet Life Society
Parov Stelar
Oliver Heldens
One Dimensional Man Official
Il Chiosco di Pippo – giardini Porta Venezia
Pinguini Tattici Nucleari
Gio Evan
I Botanici
GOMMA
*I recenti in ordine randomico
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