I Management del dolore post operatorio pubblicano il loro quinto disco, “Un incubo stupendo”, e decidono di far partire il tour dall’Abruzzo, terra natale di Luca Romagnoli e compagni. Per l’occasione il Deja Vù apre le porte al PalaDejaVù, che nel giro di un’ora si riempie. Su il sipario con gli Aberdan che non ascoltiamo, alle prese con le ceppe scampi e pomodorini accompagnate da due bottiglie di Gewurztraminer, poi l’ingresso dei MaDeDoPo.
Tanto fumo sul palco, forse troppo, ma neanche il tempo di accorgersene che la festa entra nel vivo: travolgente “Il mio corpo”, pezzo d’apertura del nuovo disco anticipato dai singoli Naufragando e Il Vento (entrambe magnifiche dal vivo), poi subito il primo ospite, Mambassa, che accompagna Romagnoli in “Una canzone d’odio”. Tormentone. Con “La pasticca blu” entra in scena la special guest, una bambina gonfiabile sorpresa più tardi a fare sesso acrobatico in surfing con Luca sulle note di Pornobisogno, segue Ivo Bucci dei Voina che partecipa ad “Esagerare sempre”, chiude invece la lista degli invitati Stefano Minelli dei Tre Tigri Contro, sul palco per un duetto del testo di cui è autore: Visto che te ne vai. Catartico e dissacrante. “Il tempo delle cose inutili” è una poesia su pentagramma, Auff rischia di far crollare il PalaDejavù, poi la coda con Oggi chi sono e Lasciateci divertire. A noi, invece, lasciate ancora un po’ di tempo per svegliarci da un incubo stupendo sul serio.Deja vù: una certezza consolidata negli anni, grazie alla professionalità di un giovane intraprendente come Simone Scartozzi, organizzatore tra l’altro del sempre più affascinante Onirico Festival (imperdibile evento estivo che ha ospitato, solo per citarne alcuni, Lo Stato Sociale, Linea77 e 3 allegri ragazzi morti). La scena musicale che passa per Sant’Egidio è pazzesca e c’è il plus valore di una cucina da dio con ottimo rapporto prezzo/qualità: cena per 5 a base di pesce, più due bottiglie di vino, circa 22 euro a testa. Ah, il biglietto del concerto è sempre incluso nel conto della cena.
Tanto fumo sul palco, forse troppo, ma neanche il tempo di accorgersene che la festa entra nel vivo: travolgente “Il mio corpo”, pezzo d’apertura del nuovo disco anticipato dai singoli Naufragando e Il Vento (entrambe magnifiche dal vivo), poi subito il primo ospite, Mambassa, che accompagna Romagnoli in “Una canzone d’odio”. Tormentone. Con “La pasticca blu” entra in scena la special guest, una bambina gonfiabile sorpresa più tardi a fare sesso acrobatico in surfing con Luca sulle note di Pornobisogno, segue Ivo Bucci dei Voina che partecipa ad “Esagerare sempre”, chiude invece la lista degli invitati Stefano Minelli dei Tre Tigri Contro, sul palco per un duetto del testo di cui è autore: Visto che te ne vai. Catartico e dissacrante. “Il tempo delle cose inutili” è una poesia su pentagramma, Auff rischia di far crollare il PalaDejavù, poi la coda con Oggi chi sono e Lasciateci divertire. A noi, invece, lasciate ancora un po’ di tempo per svegliarci da un incubo stupendo sul serio.Deja vù: una certezza consolidata negli anni, grazie alla professionalità di un giovane intraprendente come Simone Scartozzi, organizzatore tra l’altro del sempre più affascinante Onirico Festival (imperdibile evento estivo che ha ospitato, solo per citarne alcuni, Lo Stato Sociale, Linea77 e 3 allegri ragazzi morti). La scena musicale che passa per Sant’Egidio è pazzesca e c’è il plus valore di una cucina da dio con ottimo rapporto prezzo/qualità: cena per 5 a base di pesce, più due bottiglie di vino, circa 22 euro a testa. Ah, il biglietto del concerto è sempre incluso nel conto della cena.
La scaletta:
Il mio corpo
Una canzone d’odio con Mambassa
La pasticca blu
Vieni all’inferno con me
Hanno ucciso un drogato
Incubo stupendo
Il vento
Il tempo delle cose inutili
Norman
La scuola cimiteriale
Amore borghese
Storie che finiscono male
Il mio libero e giovane amore
Per non morire di vecchiaia
Visto che te ne vai
Esagerare sempre
Irreversibile
Naufragando
Pornobisogno
Auff
Oggi chi sono
Lasciateci divertire
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