VIVARIUM è il nuovo singolo della cantautrice campana Veronica (Veronica Di Nocera), disponibile dal 22 aprile 2022, in occasione della “Giornata Mondiale della Terra”. Il brano uscirà con l’etichetta CDF RECORDS e sarà distribuito da INGROOVES (UNIVERSAL MUSIC GROUP).
Dopo il successo di ACUSTICO, incentrato sull’autismo, il nuovo progetto musicale vede la cantautrice impegnata a confrontarsi con l’importante ed attuale tema del cambiamento climatico. “Vivarium”, infatti, vuole essere una lente di ingrandimento capace di mettere a fuoco non solo le catastrofi ambientali, ma anche quelle umane.
1. Ciao Veronica, è la prima volta che sentiamo parlare di te e ne siamo molto felici, tra l’altro sei Vincitrice del Premio della Critica al Festival dei Tulipani di Seta Nera con ACUSTICO. Com’è stato per te vincere questo premio?
Ciao a voi! È stato molto emozionante, perché è stato il mio primissimo premio in assoluto! Ho partecipato a finali di premi e noti festival nazionali, ma non avevo mai raggiunto il podio. Ovviamente, vincere un premio non ti cambia la vita, ma ti sprona a non mollare e a migliorare per poter raggiungere traguardi sempre più importanti.
- Vivarium è il tuo nuovo singolo uscito per la CDF RECORDS com’è nata prima di tutto la collaborazione con questa realtà discografica?
Come per ogni “cantautore sognatore” che si rispetti, anche io ho sempre sognato di poter firmare un contratto discografico. L’occasione si è presentata subito dopo la stesura e produzione di “Vivarium”, quando ho iniziato ad inviare il mio progetto musicale a diverse realtà indipendenti. La CDF Records si è da subito mostrata interessata ai miei brani e, dopo mesi di trattative, siamo giunti ad un accordo.
- Parlaci del tuo nuovo singolo Vivarium, cosa ti ha spinto a scrivere un brano di questo calibro?
Con “Vivarium” ho voluto raccontare del disagio che ci circonda, un disagio sociale che si ripercuote con conseguenze negative sul nostro pianeta. Tutt’ora, nonostante le numerose catastrofi climatiche irreversibili a cui abbiamo assistito inermi, il cambiamento climatico viene trattato come un argomento qualsiasi, come una favola utilizzata dai media per spaventarci, che viene riproposta ogni 22 di aprile per fare ascolti. Nel brano ho raccontato la storia di un alieno, che a causa di un atterraggio di emergenza si ritrova sulla Terra del 2020. Questo spaesato E.T., nel corso del brano, si ritrova a dover fare i conti con un essere umano, “insetto con le mani”, che non usa le parole per agire, ma per nascondersi e per evadere da ciò che lo circonda, ovvero una fine preannunciata, dalla quale potremmo salvarci con una maggiore consapevolezza di ciò che sta accadendo nel mondo.
- Secondo te quali sono le caratteristiche per un brano vincente di un premio come il tuo?
Secondo me, un brano vincente deve avere dietro un progetto ben definito. A me il brano giusto è arrivato dopo molto tempo, ed è risultato valido soprattutto perché ho avuto la fortuna di proporlo nel periodo giusto. Non pensavo che “Acustico” potesse rivelarsi un brano vincente, pur avendo consapevolezza di aver creato qualcosa di nuovo, che non avevo mai ascoltato prima. Il mio consiglio è di chiudersi in studio di registrazione o, come nel mio caso, nella propria camera e di buttar giù tutte le idee che ci possono sembrare innovative. Inoltre, suggerisco sempre di affidarsi a bravi produttori che riescano nell’impresa di tradurre queste stesse idee in musica all’altezza delle nostre aspettative. Io ascolto sempre consigli, soprattutto quelli che arrivano da persone che vivono di musica da prima di me, ma non lascio mai l’ultima parola agli altri, perché sono sicura che quello che ho nella mia testa potrà diventare una carta vincente. Raccomando, quindi, di seguire l’istinto e di non lasciare mai nulla al caso, perché un brano vincente deve soprattutto essere il frutto di un progetto “sudato” e studiato nei minimi particolari.
- Cosa serve per costruire e avviare un progetto musicale solido e duraturo?
In musica non esiste una formula magica che ti permetta di diventare un artista con un progetto solido e duraturo. Ciò che però può permettere ad un artista di non diventare subito una “stella cadente” è cercare di trovare da subito una strada da seguire. A parer mio, un errore madornale, che molti artisti in erba commettono, è quello di adattarsi ai generi e alle tendenze del momento. Un progetto musicale deve essere orecchiabile e piacere alle piattaforme di streaming, ma deve, innanzitutto, essere originale. In questi anni di gavetta ho imparato l’importanza del rimanere sempre fedeli a sé stessi, perché il pubblico apprezza quando un artista è trasparente, sincero, in linea con il proprio essere. Inoltre, bisogna investire molto, soprattutto quando si è all’inizio, imparando il come e il dover potersi muovere per evitare di incappare in situazioni inaspettate, facendo anche una scrematura delle persone che ti circondano nel lavoro.
- Ci vediamo in tour?
Spero nella possibilità di poter organizzare qualche data dal vivo, così da poter finalmente portare in giro il mio progetto. Inoltre, sono in attesa di conoscere i risultati di concorsi e Festival a cui ho partecipato anche perché non vedo l’ora di risalire su un palco!
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