“Come Flaubert insegna, “in tutto c’è qualcosa di inesplorato”, così noi interpretiamo il viaggio musicale che ci identifica, liberi da preconcetti ed etichette di genere, tendendo costantemente verso un’espressione che sia insieme sintesi e novità”.
“Tales from Holographic Seas” è l’EP d’esordio dei ravennati Arva Vacua, in uscita il 19 ottobre per Lagnofono Factory, su compact disc oltre che in streaming e in digital download.
La storia dei componenti della band parte da molto lontano: Francesco ‘Fresco’ Cellini si diploma in conservatorio e suona il violoncello nei dischi storici di Afterhours, Scisma e Pitch; facendo busking con gli Sleepwalker’s Station conosce Andrea ‘Andy’ Para, che suona ogni tipo di percussioni. Il cerchio si chiude con il supporto fondamentale di Emilio Albertoni, fonico, produttore e polistrumentista con Gianluca Lo Presti e Alessandra Gismondi dei Pitch.
Oggi vivono a Ravenna, dove condividono la curiosità nel comporre fondendo suggestioni cinematografiche, musica elettronica e indie-rock.
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“Tales from Holographic Seas” è il vostro atteso EP d’esordio (solo su carta, perché vantate di una storia molto più lunga), cari Arva Vacua e noi già lo amiamo! La vostra passione per il cinema, la musica elettronica e l’indie-rock ha dato vita a questo lungo viaggio verso “terre incognite”. Un percorso che non conosce preconcetti ed etichette di genere. Il disco si apre col sapore tribale di “Tilda”, un’introduzione cinematografica perfetta dove si sente una grande ricercatezza di suoni. Ho chiuso gli occhi e in un attimo mi sono ritrovato in una terra persa tra le Americhe del nord. “Nebbia part one” come anche “H.O.P.E” conferma la tendenza e la voglia di immergersi in un mondo etnico lontano, ma forse anche vicino a noi. Devo essere sincero… Mi è scesa una lacrimuccia. “Nebbia part two” arriva con tutta la sua “cupezza” e “curiosità”. Un brano che sembra manifestare quell’inquietudine mescolata al brivido della scoperta. Come per tutte le cose belle, purtroppo, c’è una fine e “Landed” lo è per questo meraviglioso EP che mi ha emozionato. Non c’è voce umana ma a parlare e a cantare ci pensano i vostri strumenti. Complimenti Arva Vacua. Avete realizzato un disco davvero complesso ma intenso. Vi auguro il meglio e ovviamente aspetto un nuovo progetto.
Allacciate le cinture, e buon viaggio!
Recensione a cura di Andrea Pasqualini.
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